Milan, Berlusconi a un passo dalla cessione del club

Silvio Berlusconi, ex Presidente del Consiglio e attuale presidente del Milan, è stato l’artefice di un eclatante sfogo: ha provato vergogna per le prestazioni della sua squadra in Champions League, arrivando addirittura a pensare di vendere il club.

Dopo le amare sconfitte subite in campionato (contro Sampdoria e Atalanta, ndr.), e dopo il funesto pareggio (con reti bianche) alla prima della maggiore competizione europea, ottenuto in casa contro l’Anderlecht, nelle ultime settimane il club rossonero pare attraversare un periodo difficilissimo, uno di quelli più brutti della sua storia all’insegna vittoriosa ed ultracentenaria. La squadra riscontra serie difficoltà da quando ha ceduto due dei suoi pezzi pregiati: Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva, ora è chiaro, facevano la differenza.

In seguito alla cessione dei due gladiatori, gira voce che c’è in bilico la panchina e il destino di mister Allegri, che, oltre a dover rimarginare la sua rosa ormai indebolita rispetto alle precedenti stagioni, non è stato all’altezza di motivare i suoi ragazzi e di impostare il gioco. Pare essere stato lanciato al tecnico un ultimatum: domenica, in caso di sconfitta reiterata, il signor Max sarà costretto a lasciare il club rossonero.

Chelsea-Juventus, top e flop della serata

La Juventus si è dimostrata una signora squadra in occasione della partita pareggiata ieri contro il Chelsea. La prima di Champions League, dopo mille e più giorni di assoluto digiuno, ha sorriso alla formazione di Antonio Conte (out per squalifica anche in queste circostanze). Sotto di due gol (reti pazzesche messe a segno da un immenso Oscar), i bianconeri hanno trovato il coraggio e la forza di rimontare, prima con Arturo Vidal (che trafigge Cech con una diagonale al limite dell’area), poi con Fabio Quagliarella (assist di Marchisio e fendente rasoterra che passa dritto in mezzo alle gambe del portiere avversario).

La formazione torinese riesce a ribaltare le carte quando tutti la davano per spacciata. Serata no per Andrea Pirlo, che, stramarcato com’era, non ha saputo accedere la lampadina a centrocampo. Decisamente in ombra, i compagni trovano la via del gol a prescindere dal loro regista di ruolo. Lo stesso vale per gli attaccanti: Giovinco e Vucinic sono apparsi sotto tono e poco ispirati. In particolare, l’ex Parma non ha convinto. Le giocate della formica atomica non sono apparse quellea cui ci ha abituati l’anno scorso con la maglia dei ducali. Con l’ingresso di Quagliarella, la squadra ha cambiato volto, acquistando profondità e manovra (i risultati sono sotto gli occhi di tutti).

Verratti, un sogno che si realizza: dalla B alla Champions

Un sogno diventato realtà quell del nuovo idolo del Paris Saint-Germain. Parliamo del giovane centrocampista Marco Verratti, che, a soli 19 anni, è passato dalla Serie B (col Pescara) alla Champions League (debuttando ieri sera contro gli ucraini della Dinamo Kiev). Il ragazzo nativo di Pescara è attualmente considerato il futuro regista della Nazionale italiana, ed è a giusta causa paragonato ad Andrea Pirlo, faro del centrocampo esploso a 25 anni di età, dopo aver girovagato per diverse squadre senza trovare collocazione tattica.

Verratti è forte al punto tale da fugare ogni dubbio circa le sue qualità. Il giovane non poteva trovare miglior maestro di Carletto Ancelotti (che, secondo alcuni, ha inventato il Pirlo regista basso). Molti sono gli addetti ai lavori a premiare il coraggio di Marco: con ogni probabilità, se il talento fosse approdato alla Juventus (c’era l’accordo morale col club di Corso Galileo Ferraris), sarebbe finito a scaldare un posto in panchina.