Ibrahimovic spara su Inzaghi: “Non è un vero calciatore”

Zlatan Ibrahimovic non pensa che Pippo Inzaghi sia un vero calciatore. L’ex amico e collega, secondo lo svedese, fa del senso del gol la sua arma migliore: “E’ più un killer. Possiede un enorme istinto omicida davanti a una porta. E’ la sua qualità“. Cosa avrà voluto dire? Voi, al posto di Super Pippo, la prendereste bene un’affermazione del genere?

Ai microfoni de ‘L’Equipe‘, il bomber del PSG si lascia andare senza farsi pregare, parlando liberamente della sua nuova squadra, e del rapporto che, ad oggi, intercorre con i suoi ex dirigenti (in particolare uno). All’indomani della prima in Champions contro la Dinamo Kiev, il gigante di Malmoe ci va cauto e stila la sua piccola classifica prioritaria: “Voglio vincere la Champions League, ma bisogna andare con calma. L’anno scorso il Psg non ha ben figurato in Europa per mancanza d’esperienza, non perchè fossero scarsi. Ricordo che tre anni fa nessuno parlava del Manchester City e invece ora è una grande squadra. Per quanto mi riguarda non dobbiamo solo concentrarci sulla Champions, ma anche sul campionato. E’ importante essere campioni di Francia“.

Serie A: top 5 dei gol più belli della 3 giornata (VIDEO)

La Serie A, sempre affascinante nonostante quanto si è detto in giro, ieri sera ha visto la conclusione della terza giornata di campionato. Tante le scosse adrenaliniche e le sorprese, tra cui non possiamo non citare il ritorno al gol di Alberto Gilardino (doppietta per l’attaccante, che è tornato a suonare il violino), e Luca Toni (grande impatto emozionale per la rete del centravanti viola).

Lo spettacolo si è chiuso con Inter-Torino, con vittoria dei nerazzurri per 2 a 0. In questo caso, il tandem Cassano-Milito ha funzionato alla perfezione, regalando al club di Moratti tre punti fondamentali per la crescita dell’organico di Stramaccioni. E’ proprio dalla bordata dell’ariete che vogliamo partire: il principe è tornato agli antichi splendori. L’argentino spara una sassata da fuori area che si infila dritta nel set. Altra perla che vi segnaliamo è la giocata di Eric Lamela: il giovane attaccante della Roma (partita finita comunque 3 a 2 per il Bologna con un clamoroso rovesciamento di fronte) si mette in bella mostra per classe ed eleganza. Gli occhi sono tutti puntati su questo talento.

Sesso prima delle partite? OK: lo dice Fred del Fluminense

Fare sesso prima di praticare attività sportiva può condizionare in qualche modo il redimento degli atleti? E’ questa la domanda che ci si porge negli ultimi tempi. Secondo Fred, bomber brasiliano del Fluminense, la cosa non inciderebbe affatto (almeno per quanto lo riguarda). L’opinione degli esperti, in tal senso, si divide in due tronconi fondamentali: ci sono preparatori atletici che vietano tassativamente ai loro ragazzi di fare l’amore con il proprio partner, se non prima di due giorni dalla gara. E’ questa la teoria esposta recentemente dal dottor Alfonso De Nicola, medico sociale della Ssc Napoli: “Evitarlo nei due giorni precedenti alle partite è fondamentale anche per prevenire strappi, contratture o infiammazioni muscolari. Per i nostri è una regola“.

Serie A, Napoli-Parma: le probabili formazioni

Mazzarri è alle prese con qualche dubbio ancora da fugare in occasione della partita casalinga contro il Parma. Quest’anno, il Napoli è chiamato ad imporsi contro i ducali, dimostrando di avere la stoffa per arrivare fino in fondo alla nuova stagione. Britos ha rimediato un trauma alla coscia destra, e non sarà disponibile per la partita. Al suo posto, pronto Aronica, che completerà il terzetto arretrato con Cannavaro e Campagnaro. A centrocampo, sicuri di una maglia da titolare Hamsik ed Inler. Behrami si gioca il posto con Dzemaili (quest’ultimo favorito sul connazionale). Sulle corsie laterali agiranno Maggio sulla destra e Dossena sulla sinistra (in ballottaggi con Zuniga, rientrato con leggero ritardo dal ritiro della nazionale colombiana). In attacco, Goran Pandev rientra dalle due giornate di squalifica rimediate a Pechino. Sarà il macedone a formare il tandem d’attacco con il Matador Cavani. Insigne, reduce da una brillante prestazione con la Nazionale (l’unico capace di movimentare le opache giocate degli azzurri), siederà in panchina, subentrando, nell’eventualità, in corso d’opera.

Donadoni tiene nascosto il reparto offensivo, data l’indisposizione di Amauri (non al top) e Biabiany (che non si è allenato a sufficienza nel corso dell’ultima settimana). In difesa spazio a Zaccardo, Paletta e Lucarelli. A centrocampo agiranno Galloppa, Valdes (in un ruolo ridisegnato alla Pirlo) e Parolo. Sulle corsie laterali Rosi a destra e Gobbi a sinistra. In attacco si faranno trovare pronti Belfodil e Pabon.

Milan-PSG, salta Nenè all’ultimo minuto

Il Milan ci aveva fatto la bocca, ma Leonardo si è messo in mezzo, facendo saltare l’operazione all’ultimo minuto. Nenè, miglior cannoniere del Paris Saint-Germain della scorsa stagione (21 reti), poteva essere un giocatore rossonero, se il ds brasiliano non avesse reputato l’offerta di Galliani troppo bassa perchè l’affare andasse in porto. Prelevati Ibrahimovic e Thiago Silva (circa 70 milioni in due), la dirigenza transalpina non aveva alcuna intenzione di svendere il suo attaccante (valutato intorno ai 7 milioni).

Nonostante l’arrivo dello svedese abbia ridotto il suo minutaggio in campo, Nenè si ritrova ancora in Francia, vedendosi portar via, come se non bastasse, il ruolo di prima donna all’interno dello spogliatoio. L’attaccante svela tutti i retroscena ai microfoni de ‘L’Equipe‘: “E’ un tema delicato. Ho avuto contatti con i rossoneri che poi hanno parlato con Leonardo. Lui ha fatto sapere che la cessione non poteva concretizzarsi a causa del prezzo“. Il ragazzo, tuttavia, non sembra demoralizzato, e pare avere tutte le intenzioni di continuare a farsi valere in campo, insidiando il calcagno proprio ad Ibra: “Ancelotti e Leo mi hanno comunicato che mi ritengono un giocatore importante“. Fatto sta che l’attaccante, in vista della sessione di riparazione, potrebbe agevolmente decidere di abbandonare la nave. Difatti, in scadenza di contratto a giugno, nessuno vieterebbe all’ex punta del Monaco di guardarsi bene intorno, a caccia di nuovi stimoli.

Andrea Offredi, quando un portiere diventa tronista di Uomini e Donne

La TV ben si sposa con il calcio. Al di la dell’aspetto meramente sportivo, entrambe le sfere sono, in qualche modo, legate al grande mondo dello showbiz. E’ un attimo che le due cose si confondono, perdendo i contorni, troppo spesso evanescenti, che li contraddistinguevano da lì a poco prima. Che succede quando le due realtà si mescolano? Semplice, potrebbe venirne fuori un ibrido mezzosangue, non più calciatore, e nè tanto meno personaggio di spettacolo.

E’ questo il caso di Andrea Offredi, ex portiere dell’Albinoleffe, divenuto prima modello, e poi tronista del programma ‘Uomini e Donne’, condotto da Maria De Filippi sulle reti Mediaset (Canale 5). Le indiscrezioni rivelano, infatti, della prossima partecipazione dell’estremo difensore al trono blù proposto dalla bionda presentatrice. Che sia confermata o meno, la voce circola con grande insistenza sul web. Nonostante le prime anticipazioni, che volevano tronisti ben altri personaggi (vecchie conoscenze della trasmissione), la redazione potrebbe stravolgere le aspettative con un colpo di scena di questo genere.

Cristiano Ronaldo è triste, il Real gli offre uno stipendio stellare

Cristiano Ronaldo, con i suoi mal di pancia, pare essere riuscito nel suo intento: ottenere un rinnovo astronomico da Florentino Perez. Il portoghese, che fino ad oggi percepiva la bellezza di 12 milioni di euro a stagione, andrà a guadagnarne circa 15 (e questo a dispetto delle tasse, salite addirittura al 52 %). Il presidente dei blancos farebbe di tutto pur di trattenere la stella lusitana alla corte di Mourinho. Per arrivare al passo del Barça c’è ancora un bel po’ di strada da fare. Privandosi dell’asso di Funchal, la squadra della capitale perderebbe grossa parte del suo estro. Conviene davvero? Crediamo di no.

Il quotidiano di informazione sportiva, ‘Marca‘, rivela i dettagli dell’operazione, andando a confermare le intenzioni del primo tifoso merengues. CR7, dunque, potrà finalmente tornare a sorridere. Al campione proprio non andava giù di figurare solo decimo nella speciale classifica dei calciatori più stipendiati al mondo. Ecco perchè, in occasione della partita di campionato disputata contro il Granada, Ronaldo aveva preso a non esultare nonostante la doppietta messa a segno. Nel post-partita, poi, l’affascinante fidanzato di Irina Shayk si era detto profondamente triste per questioni professionali, assolutamente non legate alla tifoseria del Real Madrid (subito in allerta una volta appresa la notizia del malumore del beniamino).

Italia-Malta, le probabili formazioni

L’Italia riparte stasera, ore 20.45, a Modena. Gli azzurri disputeranno la seconda gara di qualificazione ai Mondiali 2014. Dopo la deludente prestazione raccolta contro la Bulgaria (2-2), la Nazionale vorrà riscattarsi, portando a casa la vittoria. Prandelli, insoddisfatto della scorsa partita, si affida alla coppia Osvaldo-Destro, aggiungendo Diamanti dietro le due punte. Torna la linea difensiva a quattro: fuori Maggio e Ogbonna, e spazio a Cassani sulla destra e Peluso sulla sinitra. A centrocampo il classico rombo con Pirlo, Marchisio e Nocerino (che sostituirà l’infortunato De Rossi).

Il ct alza l’asticella e fissa l’obiettivo per stasera: “Dobbiamo ritrovare l’identità e il gioco, imparando dagli errori commessi. Così torneremo a vincere“. Sugli avversari, Prandelli spende parole di stima: “Malta è una squadra equilibrata, con un’identità chiara. Ho grande rispetto per i nostri rivali, dovremo essere bravi a non avere fretta. Se non giochiamo con i tempi giusti, avremo difficoltà a trovare gli spazi. Non mi interessa segnare tanto, mi interessa la prestazione“.

Sull’altro fronte, ritroviamo Pietro Ghedin, vecchia conoscenza della Nazionale (ex secondo di Maldini, Zoff e Trapattoni sulla panchina dell’Italia), che suona così la carica: “Contro l’Italia canterò due inni. Sì, almeno dentro la mia testa, anche quello di Mameli risuonerà. Il nostro obiettivo sarà quello di uscire dal campo a testa alta, magari tra gli applausi“.

Ambrosini spiega il motivo degli infortuni del Milan

Gli infortuni al Milan abbondano in maniera spropositata. Come mai? Il lavoro dello staff sanitario non copre come dovrebbe? Colpa dei giocatori che non prestano fede alle regole dettate dal medico sociale? In certi casi, le motivazioni possono essere tante e una sola. Ci pensa Massimo Ambrosini a chiarire la situazione, snocciolando tutto con un pizzico di ironia. Il mediano rossonero lo dice con convinzione (della serie ‘Non è vero, ma ci credo’). Alla domanda diretta del cronista (intervista del ‘Corriere dello Sport‘, ndr.), il giocatore risponde diretto: “Ci fanno le macumbe“. Sarà vero? Le antagonista guardano al Milan come una minaccia così grande da dover arrestarne l’avanzata con mezzucci esoterici? Al di la della discutibilità della risposta, la questione infortuni continua a seminare terrore a Milanello.

Portiere segna gol in rovesciata (VIDEO)

Il calcio dei nostri giorni, quello a cui siamo ormai abituati, fatto di botte, falli e duttilità tattica, è il risultato di un altro tipo di gioco, sempre affascinante, ma sicuramente differente. Marcature a uomo, difensori arcigni che proteggevano la palla come cagnacci da presa assetati di sangue, e tecnica di un certo tipo (quella che oggi solo in pochi posseggono): questo era il pallone del passato.

Il rigore tattico giocava sicuramente un ruolo chiave per il buon andamento della partita. Oggi, di anarchici ne son pieni i campi di gioco. Sono tanti gli attaccanti che svariano su tutto il fronte offensivo, o tra le linee, pronti a pungere laddove è possibile scorgere varchi. Difensori goleador, punte d’area che ripiegono all’indietro per dare una mano alla retroguardia (e che riescono a sventare pericoli importanti nemmeno fossero dighe da rimbalzo), e portieri capaci di giocate straordinarie. E’ cosa ormai assodata vederli all’interno dell’area di rigore avversaria nei minuti finali del match, magari quando si è in svantaggio un solo gol. Capita, talvolta, che, con un pizzico di fortuna, l’estremo difensore riesca ad andare in rete, con suo infinito stupore. Non è la prima volta che il numero uno si fa attaccante di razza con la forza della disperazione.