C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

Schalke 04: la vittoria dell’Inter sta nel nome dell’avversario

Stasera a Gelsenkirchen si gioca la storia della Champions League, almeno per Schalke 04 e Inter. I tedeschi potrebbero raggiungere un traguardo storico, mente la squadra nerazzurra tenta l’impresa dopo il 2-5 della scorsa settimana a San Siro.

La formazione di Leonardo ci crede, trascinata da tutto un ambiente che ha ancora negli occhi la notte di Madrid, quando una doppietta di Milito colorò di nerazzurro la coppa dalle Grandi Orecchie.

Per capire quanto la società di Massimo Moratti creda al passaggio del turno, dobbiamo fare un nome: Walter Samuel. Il difensore argentino si è allenato oggi con una grande intensità nonostante già sappia di vedere la partita dalla tribuna.

Schalke 04: la vittoria dell’Inter sta nel nome dell’avversario

Stasera a Gelsenkirchen si gioca la storia della Champions League, almeno per Schalke 04 e Inter. I tedeschi potrebbero raggiungere un traguardo storico, mente la squadra nerazzurra tenta l’impresa dopo il 2-5 della scorsa settimana a San Siro.

La formazione di Leonardo ci crede, trascinata da tutto un ambiente che ha ancora negli occhi la notte di Madrid, quando una doppietta di Milito colorò di nerazzurro la coppa dalle Grandi Orecchie.

Per capire quanto la società di Massimo Moratti creda al passaggio del turno, dobbiamo fare un nome: Walter Samuel. Il difensore argentino si è allenato oggi con una grande intensità nonostante già sappia di vedere la partita dalla tribuna.

Schalke 04: la vittoria dell’Inter sta nel nome dell’avversario

Stasera a Gelsenkirchen si gioca la storia della Champions League, almeno per Schalke 04 e Inter. I tedeschi potrebbero raggiungere un traguardo storico, mente la squadra nerazzurra tenta l’impresa dopo il 2-5 della scorsa settimana a San Siro.

La formazione di Leonardo ci crede, trascinata da tutto un ambiente che ha ancora negli occhi la notte di Madrid, quando una doppietta di Milito colorò di nerazzurro la coppa dalle Grandi Orecchie.

Per capire quanto la società di Massimo Moratti creda al passaggio del turno, dobbiamo fare un nome: Walter Samuel. Il difensore argentino si è allenato oggi con una grande intensità nonostante già sappia di vedere la partita dalla tribuna.

Pirlo-Juventus: ecco perché sì

Pirlo e la Juventus. Un’idea che nelle ultime ore sta prendendo sempre più corpo.

Il centrocampista è in scadenza di contratto e sta pensando seriamente di vestire la maglia bianconera nella prossima stagione.

Il Milan, dal canto suo, appare intenzionato a non rinnovare l’accordo con il numero 21, mentre la Vecchia Signora è alla ricerca di un regista, ruolo in cui nella stagione in corso si sono alternati Aquilani e Felipe Melo.

Altro indizio in favore del buon esito della trattativa è di natura tattica. Il tecnico rossonero ha optato per un centrocampo muscolare che relega in panchina il campione del mondo 2006, martoriato dagli infortuni in questa stagione.

Tevez-Inter: Moratti è pronto a un sacrificio

TevezInter. Moratti ha dato il via libera all’operazione. Operazione che sarebbe così strutturata. La società nerazzurra non ostacolerebbe la trattativa fra Manchester City e Udinese per Sanchez, in cambio i Citizien spingerebbero l’argentino ad Appiano Gentile. L’unico ostacolo è rappresentato dal Real Madrid che punta sul sex appeal di Mourinho per aggiudicarsi il forte bomber, che ha le caratteristiche giuste per essere schierato nel 4-2-3-1 dello Special One.

Da un argentino a un argentino. Sembra infatti che se Tevez dovesse indossare la maglia dell’Inter, il sacrificato sarebbe Diego Milito, che dopo la splendida stagione dello scorso anno non si è riuscito a ripetere.