Fiorentina-Juventus: Mutu si gioca tutto?

Fiorentina-Juventus non è una partita come le altre. Non è un derby, vero. Ma è una incontro che ha sempre portato con sé strascichi e polemiche di varia natura. Dalla storica rivalità degli anni passati al controverso passaggio dai viola ai bianconeri di Roberto Baggio, che alla prima a Firenze con la maglia della Vecchia Signora si rifiutò di calciare un rigore.

Oggi Fiorentina-Juventus vale molto soprattutto per i ragazzi di Delneri, in piena lotta per la Champions League. Lotta dalla quale la squadra di Mihajlovic non partecipa e, paradossalmente, forse potrebbe essere proprio questa la sua forza. Senza pressioni e con nulla da perdere, la Fiorentina potrebbe sferrare una di quelle prestazioni che i tifosi gigliati aspettano da molto tempo.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

Guardiola-Real Madrid: Pep dimentica le Merengues

Guardiola si dimentica del Real Madrid. Nella conferenza stampa di ieri prima della partita di ritorno di Champions League, l’allenatore blaugrana ha detto: “Se battiamo il Shakhtar, siamo in finale”.

L’ex giocatore di Roma e Brescia non ha considerato la squadra di Mourinho, più che probabile avversaria del Barcellona in semifinale.

Per questo la stampa vicino alle Merengues si scaglia contro il mister spagnolo “Pep si dimentica del Madrid, e si vede già a Wembley se vince oggi!”, scrive questa mattina Marca.

Guardiola si è reso subito conto della gaffe e prima si è corretto in inglese “Pardon, big mistake” (scusate, grande errore) poi ha sfoderato tutto il suo politically correct, dicendo di sperare “di arrivare alle semifinali e poi di giocare bene per raggiungere la finale”.