Juventus, Moggi difende i 30 scudetti e parla di Ibrahimovic

Dopo il bellissimo scudetto vinto sul campo dalla Juventus, grazie al bel gioco mostrato e alla continuità di risultati che ha permesso ad Antonio Conte di rimanere imbattuto in questa stagione, è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 l’ex Direttore Sportivo dei bianconeri Luciano Moggi. Oltre che per i grandi colpi di mercato e per la capacità di guidare una società intera verso il raggiungimento di grandi risultati, Moggi è passato alla storia per il caso Calciopoli, di cui tutt’ora si è tornato a parlare, soprattutto per il numero (simbolico) di scudetti da assegnare alla Juventus.

I bianconeri sono infatti saliti a quota 28, ma nel cuore dei tifosi e di molti appassionati di calcio gli scudetti vinti (compreso questo) sono ben trenta. Da qui nascono le varie polemiche, in particolare quelle della società bianconera, intenzionata a proporre una maglia celebrativa per la prossima stagione, e non poteva mancare il commento del diretto interessato, lo stesso Luciano Moggi:

La Juventus ha meritato tutti e 30 i campionati vinti col sudore dei propri giocatori. Ho sempre detto che a me è sembrato assurdo tutto ciò che è accaduto ed è giusto che l’anno prossimo compaia la terza stella sulla maglia bianconera. Le motivazioni del processo dicono che il campionato 2004/05 era pulito, senza ombre. Quindi (Guido) Rossi, il commissario della Federazione che ha dato il campionato all’Inter probabilmente… Traete voi le conclusioni”

L’ex DS di Napoli e Juventus ha poi proseguito, regalando un pensiero a Zlatan Ibrahimovic (il quale arrivò a Torino proprio sotto la sua gestione), deluso dall’assenza di trofei nella bacheca del 2012 rossonero:

Ibrahimovic si è lamentato dicendo che non riesce a stare in squadre dove non vince. Da dirigente cosa farebbe gli tirerebbe le orecchie o no?
“Con me non li farebbe questi discorsi, ci starebbe volentieri, sicuramente con me starebbe molto bene così come è stato quando è venuto.”

Dove ha sbagliato, se ha sbagliato il Milan?
“Il Milan ha sbagliato tutto in Milan Lab perché non si concepiscono tanti infortuni, il che vuol significare mancata prevenzione degli infortuni. Siccome gli infortuni si possono prevedere, specialmente quelli di carattere muscolare. Evidentemente Milan Lab non ha tenuto molto conto di questo e ci sono stati strappi continui e contratture che hanno impedito all’allenatore di mettere in campo sempre e comunque la formazione giusta. Qui l’unico che deve essere tirato fuori dal discorso del mancato scudetto è proprio l’allenatore che ha fatto di necessità virtù”.

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