Milan, Berlusconi a un passo dalla cessione del club

Silvio Berlusconi, ex Presidente del Consiglio e attuale presidente del Milan, è stato l’artefice di un eclatante sfogo: ha provato vergogna per le prestazioni della sua squadra in Champions League, arrivando addirittura a pensare di vendere il club.

Dopo le amare sconfitte subite in campionato (contro Sampdoria e Atalanta, ndr.), e dopo il funesto pareggio (con reti bianche) alla prima della maggiore competizione europea, ottenuto in casa contro l’Anderlecht, nelle ultime settimane il club rossonero pare attraversare un periodo difficilissimo, uno di quelli più brutti della sua storia all’insegna vittoriosa ed ultracentenaria. La squadra riscontra serie difficoltà da quando ha ceduto due dei suoi pezzi pregiati: Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva, ora è chiaro, facevano la differenza.

In seguito alla cessione dei due gladiatori, gira voce che c’è in bilico la panchina e il destino di mister Allegri, che, oltre a dover rimarginare la sua rosa ormai indebolita rispetto alle precedenti stagioni, non è stato all’altezza di motivare i suoi ragazzi e di impostare il gioco. Pare essere stato lanciato al tecnico un ultimatum: domenica, in caso di sconfitta reiterata, il signor Max sarà costretto a lasciare il club rossonero.

Ibrahimovic spara su Inzaghi: “Non è un vero calciatore”

Zlatan Ibrahimovic non pensa che Pippo Inzaghi sia un vero calciatore. L’ex amico e collega, secondo lo svedese, fa del senso del gol la sua arma migliore: “E’ più un killer. Possiede un enorme istinto omicida davanti a una porta. E’ la sua qualità“. Cosa avrà voluto dire? Voi, al posto di Super Pippo, la prendereste bene un’affermazione del genere?

Ai microfoni de ‘L’Equipe‘, il bomber del PSG si lascia andare senza farsi pregare, parlando liberamente della sua nuova squadra, e del rapporto che, ad oggi, intercorre con i suoi ex dirigenti (in particolare uno). All’indomani della prima in Champions contro la Dinamo Kiev, il gigante di Malmoe ci va cauto e stila la sua piccola classifica prioritaria: “Voglio vincere la Champions League, ma bisogna andare con calma. L’anno scorso il Psg non ha ben figurato in Europa per mancanza d’esperienza, non perchè fossero scarsi. Ricordo che tre anni fa nessuno parlava del Manchester City e invece ora è una grande squadra. Per quanto mi riguarda non dobbiamo solo concentrarci sulla Champions, ma anche sul campionato. E’ importante essere campioni di Francia“.

Milan-PSG, salta Nenè all’ultimo minuto

Il Milan ci aveva fatto la bocca, ma Leonardo si è messo in mezzo, facendo saltare l’operazione all’ultimo minuto. Nenè, miglior cannoniere del Paris Saint-Germain della scorsa stagione (21 reti), poteva essere un giocatore rossonero, se il ds brasiliano non avesse reputato l’offerta di Galliani troppo bassa perchè l’affare andasse in porto. Prelevati Ibrahimovic e Thiago Silva (circa 70 milioni in due), la dirigenza transalpina non aveva alcuna intenzione di svendere il suo attaccante (valutato intorno ai 7 milioni).

Nonostante l’arrivo dello svedese abbia ridotto il suo minutaggio in campo, Nenè si ritrova ancora in Francia, vedendosi portar via, come se non bastasse, il ruolo di prima donna all’interno dello spogliatoio. L’attaccante svela tutti i retroscena ai microfoni de ‘L’Equipe‘: “E’ un tema delicato. Ho avuto contatti con i rossoneri che poi hanno parlato con Leonardo. Lui ha fatto sapere che la cessione non poteva concretizzarsi a causa del prezzo“. Il ragazzo, tuttavia, non sembra demoralizzato, e pare avere tutte le intenzioni di continuare a farsi valere in campo, insidiando il calcagno proprio ad Ibra: “Ancelotti e Leo mi hanno comunicato che mi ritengono un giocatore importante“. Fatto sta che l’attaccante, in vista della sessione di riparazione, potrebbe agevolmente decidere di abbandonare la nave. Difatti, in scadenza di contratto a giugno, nessuno vieterebbe all’ex punta del Monaco di guardarsi bene intorno, a caccia di nuovi stimoli.

Ambrosini spiega il motivo degli infortuni del Milan

Gli infortuni al Milan abbondano in maniera spropositata. Come mai? Il lavoro dello staff sanitario non copre come dovrebbe? Colpa dei giocatori che non prestano fede alle regole dettate dal medico sociale? In certi casi, le motivazioni possono essere tante e una sola. Ci pensa Massimo Ambrosini a chiarire la situazione, snocciolando tutto con un pizzico di ironia. Il mediano rossonero lo dice con convinzione (della serie ‘Non è vero, ma ci credo’). Alla domanda diretta del cronista (intervista del ‘Corriere dello Sport‘, ndr.), il giocatore risponde diretto: “Ci fanno le macumbe“. Sarà vero? Le antagonista guardano al Milan come una minaccia così grande da dover arrestarne l’avanzata con mezzucci esoterici? Al di la della discutibilità della risposta, la questione infortuni continua a seminare terrore a Milanello.