Pugni in faccia per Hamsik durante la rapina

Marek Hamsik potrebbe aver subito una rapina premeditata, e ben studiata a tavolino prima d’essere realizzata. Le indagini, condotte dal pool che si occupa dei ‘reati da stadio’ costituito dai pm Ardituro, Capuano, De Simone e Ranieri sotto coordinazione del procuratore Melillo, avrebbero permesso di evidenziare particolari dettagli inizialmente tralasciati.

I malviventi ad aver sferrato l’aggressione al centrocampista potrebbero essere 5, e non 3. Ai 3 delinquenti dal volto coperto, altri 2 potrebbe aver agito da ‘staffetta’ per la buona riuscita del colpo. A bordo della sua BMW, Hamsik si trovata all’imbocco della tangenziale di Napoli quando due energumeni accennano a salutarlo. Un gesto di riconoscimento, questo, che avrebbe fato il la al seguito. Il dato è emerso dalla disamina dei video ripresi dalla telecamera a circuito chiuso della videosorveglianza di Fuorigrotta, che hanno, di fatto, rafforzato l’ipotesi di aggressione premeditata con intenzioni intimidatorie nei riguardi del campione slovacco, e della società Calcio Napoli.

Hamsik, infatti, una volta consegnato il Rolex senza nessuna obiezione, è stato comunque colpito al volto con violenza inaudita. Il giocatore non ha saputo fornire ulteriori dettagli sui rapinatori, dal volto coperto, ed ha affermato di non essere a conoscenza di eventuali attriti intercorsi tra il club e parte degli ultràs. L’episodio, tuttavia, risulta tutt’ora piuttosto anomalo.

Al vaglio degli inquirenti va ad includersi una possibilità che fa gelare il sangue: l’atleta, solitamente, è solito lasciare l’impianto di Fuorigrotta in compagnia di un gruppetto d’amici consolidato. Stavolta, invece, il ragazzo si era ritrovato ad allontanarsi dallo stadio da solo, per dirigersi in direzione di Capodichino, dove ad attenderlo avrebbe trovato la moglie. E’ legittimo chiedersi come facessero i malviventi ad essere a conoscenza dell’improvviso cambio di programma rispetto alla routine. Gli inquirenti, alla luce di questi fatti, starebbero valutando l’ipotesi di una talpa interna al San Paolo, che avrebbe segnalato Hamsik ai delinquenti.

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