Napoli antipatico, bufera su Marchisio ma gli juventini non ci stanno

La bufera nata dalle parole di Marchisio sul Napoli, definito antipatico dal principino juventino, non accennano a lenirsi nonostante le parole pronunciate quest’oggi da Antonio Conte. L’allenatore della Juventus infatti ha voluto interpretare le parole del suo centrocampista in un’ottica esclusivamente sportiva, sottolineando come nel calcio italiano e non solo, l’attestato di antipatia viene concesso solo alle rivali più temute. Per il tecnico salentino dunque il Napoli, essendo ormai una nuova grande del movimento italiano, è diventato giustamente antipatico.

Dalle parti del Vesuvio, l’allenatore celeste Walter Mazzarri ha colto la palla al balzo riproponendo quasi le stesse parole del collega juventino, evidenziando come l’essere antipatici a molte avversarie è di per sè un attestato di grandezza. Tuttavia tra profili facebook fake che spacciano per il web le presunte scuse del numero otto juventino, e reazioni più o meno piccate di esponenti politici, membri eminenti della società civile e opinionisti vari, l’episodio è diventato anche l’ennesima occasione da parte della tifoseria juventina per denunciare una disparità di trattamento. Molti blog e portali di chiara fede bianconera hanno infatti sottolineato la diversa reazione di mezzi d’informazione e società quando medesimi episodi vedono protagonista la Juventus.

Molti supporters della formazione campione d’Italia in carica hanno rilevato infatti che quando parole più o meno simili a quelle Marchisio furono pronunciate contro la Juventus dal difensore del Napoli, Gamberini, poco più di tre mesi fa, non ci furono reazioni così piccate. Nello specifico, durante un’intervista all’emittente radiofonica ‘Radio Marte’, Gamberini affermò senza mezzi termini che conosceva la rivalità tra Juventus e Napoli, l’aveva percepita anche quando militava nel Bologna, e che in definitiva la Juventus era una squadra antipatica un pò a tutti.

Gli juventini sottolineano inoltre che dichiarazioni simili a quelle del difensore napoletano furono pronunciate nei mesi successivi anche da altri esponenti del mondo calcistico italiano quali Viviano, portiere del Bologna, Urbano Cairo, presidente del Torino e Andrea Stramaccioni, tecnico dell’Inter, senza che vi fossero levate di scudi.

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