Sulla mancata cessione di Alexandre Pato al Paris Saint Germain si è mormorato che ci sia stata la mano di Barbara Berlusconi, la figlia di Silvio, ma soprattutto (in questo caso) la compagna del Papero. I maligni hanno sostenuto (e continuano a sostenere) che dietro al rifiuto dell’attaccante ci sia stata lei, che avrebbe chiesto al padre di non far partire l’attaccante. A smentire quanto scritto da molti media, ci ha pensato la diretta interessata, che in un’intervista a Repubblica ha detto:
“Mi sono tenuta volontariamente fuori dalla vicenda, le decisioni di mio padre e di Adriano Galliani sono state motivate da valutazioni tecniche ed economiche”.
Le smentite non finisco qui, perché Barbara ha negato anche i contrasti con la sorella Marina riguardo la vendita del Milan “in questo percorso i miei fratelli mi stanno sostenendo e Marina in particolare” e quelli con l’ad rossonero Adriano Galliani “ho il grande privilegio di poterlo affiancare“.
Barbara ha sottolineato che il fair play finanziario imposto dall’Uefa:
“Obbliga a una gestione totalmente diversa e il Milan è chiamato a vincere la sfida della modernità. Per farlo è necessario diversificare i ricavi, con ancora più programmazione e una visione di medio-lungo periodo. Chi pensa ancora che il Milan sia un giocattolo di lusso non comprende come il calcio sia cambiato e come si sia sviluppato. Questo sport è diventato anche business, non più sola passione sportiva”.