I migliori gol da centrocampo: Miccoli, Maradona, Mascara… (VIDEO)

Fabrizio Miccoli è sicuramente l’uomo che più di tutti ha deliziato la nostra domenica calcistica. L’attaccante rosanero ha saputo incantare Sorrentino con un bolide da centrocampo da quasi 50 metri. Il portiere del Chievo, meravigliato dalla prodezza, nulla ha potuto per evitare la brutta figura. Il calcio è bello soprattutto per questo: quasi nulla sembra impossibile quando ci sono di mezzi giocatori tanto strepitosi.

Un po’ in ombra nell’ultimo periodo, il numero 10 palermitano si risveglia dal torpore e ne mette a segno una delle sue. Tripletta per lui al Barbera: sono suoi tre dei quattro gol rifilati al club veronese nel corso della sesta giornata di campionato. Re Miccoli ha meritato lo scettro: la rete più bella è stata la sua, c’è poco da sindacare su questo. Siete tutti d’accordo? Ci sembrerebbe strano se qualcuno avanzasse obiezioni di coscienza (che comunque sarebbero ben accette).

Roma, De Rossi contro Zeman: “Non siamo da scudetto. Miracolo se …”

De Rossi non riesce a stare zitto, e, con estrema onestà intellettuale, prova a dire le cose come stanno nell’immediato post-partita di Juventus-Roma. Contrariamente a quanto espresso da Zeman fino a poco fa, capitan futuro ammette candidamente: “Abbiamo incontrato una squadra più forte ed esperta, sono entrati subito in partita. E’ una squadra di campioni. Oggi a noi è mancato tanto. Possiamo solo pensare al futuro. Partita negativa sotto tutti i punti di vista. Loro hanno anche un po’ mollato, poteva finire peggio. Zeman sta deludendo? Io non lo direi mai. Stiamo deludendo come Roma, valiamo più di quanto dimostriamo. Possiamo lottare per il terzo posto“.

Ma cosa è mancato alla lupa? C’è un motivo particolare perchè i giallorossi giocano ad intermittenza? Il centrocampista rivela: “Anche dal punto di vista fisico siamo in ritardo, loro correvano di più e meglio. C’è ancora tanto da lavorare sul piano fisico, tattico, c’è da fare moltissimo“. Per il titolo è meglio non fare proclami. La Roma potrebbe non avere le carte giuste per arrivare fino alla fine: “Non pensiamo allo scudetto, non siamo attrezzati, non siamo all’altezza della Juve. Non sminuisco nessuno, parlo di valori, dire che siamo costruiti per vincere lo scudetto non è sano per noi. Però ci possiamo giocare il terzo posto se faremo un grande campionato. E sarebbe un risultato incredibile vedendo lo stato attuale delle cose. Il progetto è a lunga scadenza, dobbiamo tribolare“.

Sampdoria-Napoli: le probabili formazioni

Ciro Ferrara è alle prese con infortunati (Juan Antonio, Poli, Tissone e Pozzi) e squalificati (Da Costa, Maxi Lopez e Maresca). Parecchi dubbi di formazione per l’ex difensore di Napoli e Juventus, che, tuttavia, è riuscito a plasmare alla grande il gruppo blucerchiato, conferendogli uno spirito da provinciale con il vizio della vittoria. Ottimo il lavoro svolto finora dal tecnico partenopeo, reduce da una bella esperienza con la Nazionale u21. Sotto proprio con il suo Napoli: la gara gli imporrà di mettere da parte i sentimentalismi, almeno per la giornata di domenica. La Samp gioca molto corta, chiudendosi dietro a roccaforte per poi pungere di contropiede. Ecco perchè Ferrara potrebbe decidere di non concedere spazi agli attaccanti azzurri e schierare davanti una sola punta (molto probabilmente toccherà ad Eder). Probabile 4-3-3 con gli esterni offensivi printi ad arretrare sulla linea di centrocampo per coprire le sortite dei laterali partenopei. Romero tra i pali con Gastaldello e Rossini centrali di difesa, Berardi a destra e Costa a sinistra. A centrocampo Munari, Krsticic e Obiang. In attacco pronto Estigarribia (non è escluso l’impiego di Soriano) e Icardi alle spalle dell’unica punta Eder.

Walter Mazzarri ha fugato ogni dubbio alla vigilia della gara: l’unico cambio in programma potrebbe interessare la difesa, con Aronica in luogo di Gamberini a completare il reparto arretrato con Campagnaro e Cannavaro. A centrocampo Behrami è favorito su Dzemaili (dopo la grande prova contro la Lazio), con Inler ed Hamsik. Sulle fasce pronti Maggio e Zuniga (con l’eventuale impiego di Dossena). In attacco Pandev alle spalle di Cavani.

I re delle triplette in Serie A: Cavani scala la classifica

Andare a segno tre volte in una partita è un’esperienza entusiasmante, che ti proietta in orizzonti sconosciuti, dove la gioia e la soddisfazione personale si mescolano, fino a perdersi senza punti di confine. E’ sicuramente questo quello che avrà provato Edinson Cavani, dall’alto delle sue cinque triplette in Serie A: il Matador, che è solito portarsi a casa il pallone incriminato come trofeo di guerra, dovrà ridisegnare casa sua alla caccia di uno sgabuzzino bello grosso, che contenga tutte le palle calciate in porta tre o più volte nell’arco della stessa gara.

Una nuova moda, questa, lanciata dal re di Napoli, colui che attacca e difende sempre sosta, semplicemente perchè ama giocare a calcio, ed è pronto a superare ogni record finora stabilito con questi colori. A quota 72 gol, il bomber non intende fermarsi. L’uruguagio ha un obiettivo ben preciso: superare lo score personale del più grande calciatore di tutti i tempi, quel certo Diego Armando Maradona.

Napoli sminuito dalla stampa: “Se la Juve avesse il Matador …”

Il Napoli stravince sulla Lazio con una portentosa tripletta di Edinson Cavani. Il Matador attacca, difende, ripiega e traina la squadra che è una meraviglia. Questo, però, non deve togliere i giusti meriti degli altri interpreti, ugualmente immersi nella manovra, e capaci di mettere l’uruguagio nelle condizioni di pungere gli avversari tre volte di seguito.

Hamsik ha convinto: finalmente lo slovacco è tornato a far male dopo un breve periodo di appannamento. De Sanctis compie una prodezza prodigiosa, e si fa sempre trovare pronto quando chiamato in causa. Gamberini ci mette il fisico e spazza via ogni pericolo. Ma quello che ha impresionato più di tutti è Valon Behrami. Lo svizzero si attacca agli avversari come una zecca: corre, ruba palloni e fa ripartire l’azione. Maestoso, praticamente imperiale: uno come lui dovrebbe figurare in ogni organico che si rispetti. Non sarà un fuoriclasse con i piedi, ma svolge il ruolo con caparbietà e grande competenza.

La Fiorentina domina, ma è pari con la Juventus

La Juventus si ferma all’Artemio Franchi contro un’ottima Fiorentina. I viola riescono a mettere in difficoltà i campioni in carica con una semplicità incredibile. Il giro palla è di quelli che spezzano la manovra avversaria, e la determinazione dei migliori interpreti ne ha fatto una squadra ostica e competitiva. I bianconeri, stremati dai tanti incontri ravvicinati, non hanno saputo riprendere il pallino del gioco.

L’anticipo della quinta giornata termina a reti inviolate. 0-0 e un calcio intensissimo, che avrà fatto la gioia dei telespettatori (non di certo delle rispettive tifoserie). La Fiorentina si dimostra all’altezza delle aspettative: difende, crea e diverte come non succedeva dai tempi di Prandelli. Nel corso del primo tempo, i viola dominano in lungo e in largo sulla carrozzata torinese, sfiorando il gol in un paio di occasioni e arrivando anche a colpire la traversa con Jovetic. Nella ripresa, Vucinic regala verve e vivacità alla manovra bianconera. Il reparto si rinvigorisce, ma la cosa non è sufficiente a cambiare le carte in tavola.

Montella viene ripagato delle scelte fatte: Ljajic divora un gol, ma ben si sposa con le giocate di Jovetic. I due sembrano essere perfetti: garantiscono all’attacco fluidità e triangolazioni da capogiro. Conte, sistemato in tribuna nella postazione Juve Channel, rinuncia a Vucinic e Marchisio, per poi inserirli nel secondo tempo con scarsi risultati. Quagliarella delude. Poche le palle sfiorate dallo stabiese che, questa volta, non può cucirsi addosso la coccarda di salvatore della patria.

Milan, pronto l’erede di Carlo Ancelotti

Allegri balla sui carboni ardenti. La sua panchina corre il rischio di saltare per aria da un momento all’altro. Confermato all’unanimità nonostante l’ennesima sconfitta (rimediata con l’Udinese per 2-1), il tecnico toscano dovrà infilarne di miracoli per mantenersi a galla. La vediamo dura, molto dura. Risollevare le sorti di una squadra in crisi con tutti i riflettori puntati addosso non è il massimo. Se domani i rossoneri (contro il Cagliari) dovessero ancora fare cilecca, l’allenatore potrebbe salutare definitivamente Milanello.

Carlo Ancelotti, in tal proposito, incorona come suo erede Pippo Inzaghi, propiziandolo con tutti gli onori del caso. L’ex bomber, ora tecnico degli Allievi, sta dimostrando competenza e professionalità. E’ veramente pronto ad un tale salto? Ancelotti dice di sì: “Il mio erede è Pippo Inzaghi. Ci sentiamo spesso ed è molto motivato. L’importante è che sia riuscito a fare quello stacco mentale da calciatore ad allenatore. Il resto lo fa l’esperienza e lui ne ha da vendere. La crisi del Milan? Mi dispiace vedere i rossoneri in difficoltà, ma hanno perso sia i senatori che i top player e fare miracoli non è semplice“.

Fiorentina-Juventus: le probabili formazioni

Martedì 25 settembre, alle ore 20.45, attesissimo appuntamento per l’anticipo della 5a giornata del campionato italiano di Serie A, che vedrà sfidarsi allo Stadio Artemio Franchi di Firenze la Fiorentina di Montella (attualmente al 5° posto in classifica) e la Juventus di Conte (capolista).

Il big match si preannuncia scoppiettante: scenderanno in campo due compagini agguerrite e pronte a tutto per la conquista dei tre punti. I viola hanno iniziato molto bene, ottenendo due vittorie consecutive, un pareggio ed una sconfitta al San Paolo contro il Napoli. In classifica la Fiorentina occupa la quinta posizione con 7 punti e sta cercando di dimostrare in campo gran talento, buon calcio, qualità e tanto carattere. Quanto alla Juventus, anch’essa ha esordito splendidamente, conducendo finora la classifica con 12 punti (punteggio pieno). I campioni in carica, nonostante una rosa stellare dotata di gran tecnica (non ultima lo strepitoso periodo di forma attraversato dallo stabiese Fabio Quagliarella), rischiano di perdere l’imbattibilità contro una formazione determinata e sorprendente. Inoltre, c’è da dire che, avendo giocato sabato sera, i ragazzi di Montella hanno goduto di qualche ora di riposo aggiuntiva per ricaricare le batteria in vista di questo incontro cruciale. Basterà per radere al suolo la Vecchia Signora? L’aereoplanino giallorosso ne sa una più del diavolo. Vedremo come proverà a disinnescare la bomba bianconera.