Salvatore Aronica si è reso protagonista di un gesto condannabile: nell’immediato post-partita di Napoli-Udinese, vinta dagli uomini di Mazzarri per 2 reti a 1, il difensore ha iniziato a minacciare verbalmente un giornalista partenopeo di una nota emittente televisiva. ‘Ti ammazzo, ti ammazzo‘, così il lucchetto palermitano all’indirizzo del malcapitato, che veniva poi malmenato con due ceffoni e una gomitata.
Non si sa bene cosa sia preso ad Aronica, e quale sia stato il motivo che l’abbia spinto a comportarsi in questa maniera. Il giocatore aveva completamente perso il controllo di sè, quasi che si stentava a riconoscerlo. Fortunatamente, i presenti sono intervenuti in tempo per evitare conseguenze anche peggiori. Qualche minuto più tardi, resosi conto della gravità del suo gesto, Aronica si è recato dal giornalista per chiedergli scusa in forma ufficiale. Non è da escludersi una querela.
AGGIORNAMENTO ORE 14 – Secondo le prima ricostruzioni, il cronista malmenato risponde al nome di Antonio Corrado. Il collega, sin dagli inizi di settembre, aveva preso a strumentalizzare il proprio profilo Twitter per colpire indirettamente il difensore partenopeo. In uno dei tweet più forti, datato 16 settembre (il Napoli riuscì ad imporsi sul Parma quella domenica), Corrado scriveva: “Solo buone notizie: tre punti, primato in classifica, un grande Pandev, il primo gol in azzurro di Insigne e l’infortunio ad Aronica …“.
Un comportamento del genere, per quanto deprecabile, non va a macchiare la splendida prestazione degli azzurri. Re della serata Maggio, Behrami e Inler, ma soprattutto Hamsik. Il centrocampo ha funzionato alla perfezione, merito anche del lavoro scrupoloso svolto dai preparatori atletici. I titolarissimi, rientrati dopo il turno di riposo per la sfida di Europa League (persa contro il PSV Eindoven), hanno saputo riprendere in mano il pallino del gioco, strappando tre punti preziosi all’Udinese di un tarantolato Guidolin (esplulso negli ultimi minuti di gara).
Fernandez e Cavani si sono rivelati gli unici non all’altezza della serata: l’argentino, finito in lacrime per la brutta prestazione in Olanda, non ha saputo imporsi come centrale di difesa. Poco pulito nei disimpegni (suo l’errore che ha condotto i friulani al momentaneo pareggio) el flaco si è comunque fatto valere sotto porta in elevazione. El Matador, invece, è apparso fuori forma e per niente incisivo. Di buono solo il tacco che ha involato Maggio per l’assist dell’1 a 0. Poc’altro per un campione come lui abituato a fare la differenza sempre e comunque.
Ciò che importa è la sostanza, e non troppo la forma. Il Napoli ha cercato la vittoria con convinzione, e l’ha ottenuta seppur soffrendo un tantino. Tra due settimane si vola a Torino: sarà già sfida Scudetto con la Juventus.