Il Napoli è rimasto orfano di Ezequiel Lavezzi, funambolo che infiammava la folla con le sue serpentine brucianti. A suon di folate e dribbling, è così che l’argentino aveva conquistato Napoli. La città, inizialmente scettica sulle doti del campione (un po’ in sovrappeso nel 2007, anno in cui approdò alle pendici del Vesuvio), si era piegata ai piedi di questo ragazzo un poco tracagnotto, ma tanto tanto geniale. Era da qualche tempo che il pocho aveva deciso di allontanarsi dai suoi. Soffocato dall’amore dei napoletani, l’attaccante chiedeva la cessione per poter respirare un’aria nuova. Ed eccolo con indosso la maglia del PSG, squadra per cui ha salutato l’azzurro qualche settimana fa.
Al suo posto è arrivato a Napoli Lorenzo Insigne, rientrato alla base dopo il prestito, prima al Foggia, e poi al Pescara (compagine allenate ai tempi da Zdenek Zeman). E’ col boemo che il ragazzo di Frattamaggiore è esploso in ogni sua qualità. Bassino come Lavezzi, il giovane, appena 21enne, unisce classe e personalità ad un buon fiuto del gol (cosa che al pocho è sempre mancata). Cosa c’è nel futuro di Insigne? Ancora Napoli, naturalmente.
Il presidente De Laurentiis, che ha sempre ha professato l’importanza di costruire sin dal vivaio una squadra di fuoriclasse, vuole tenerlo legato a sè per molto tempo. E’ notizia di qualche ora la firma del rinnovo del Magnifico, di proprietà del club partenopeo fino al 2017. Il prolungamento è stato procacciato ed ottenuto. Lorenzo non poteva chiedere di meglio. Il suo sogno, sin da bambino, era di vestire la maglia della sua città. Oggi? Le cose non sono tanto diverse. Realizzato il primo desiderio, adesso il ragazzo combatterà con tutte le sue forze per poter vincere qualcosa con indosso questa casacca. Finalmente ci siamo: il Napoli potrà contare su un talento tutto nostrano. Al diavolo tutto il resto.