C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

C’era una volta l’Inter “Speciale”

C’era una volta una squadra che vinceva scudetti a ripetizione. C’era una volta una squadra vinceva il campionato, la Champions League e la coppa Italia in una sola stagione. C’era una volta l’Inter. L’Inter di Josè Mourinho, lo Special One che aveva reso speciale una squadra che fino a quel momento era forte solo nei confini nazionali e una volta oltrepassati, dimostrava tutte le sue debolezze.

Ora c’è l’Inter di Leonardo nata dalla ceneri dell’Inter di Benitez, che aveva preso la pesante eredità di quella del tecnico portoghese.

Guardiola-Real Madrid: Pep dimentica le Merengues

Guardiola si dimentica del Real Madrid. Nella conferenza stampa di ieri prima della partita di ritorno di Champions League, l’allenatore blaugrana ha detto: “Se battiamo il Shakhtar, siamo in finale”.

L’ex giocatore di Roma e Brescia non ha considerato la squadra di Mourinho, più che probabile avversaria del Barcellona in semifinale.

Per questo la stampa vicino alle Merengues si scaglia contro il mister spagnolo “Pep si dimentica del Madrid, e si vede già a Wembley se vince oggi!”, scrive questa mattina Marca.

Guardiola si è reso subito conto della gaffe e prima si è corretto in inglese “Pardon, big mistake” (scusate, grande errore) poi ha sfoderato tutto il suo politically correct, dicendo di sperare “di arrivare alle semifinali e poi di giocare bene per raggiungere la finale”.

Ronaldo-Milan, Berlusconi: “I sogni qualche volta si trasformano in realtà”

Cristiano Ronaldo al Milan. E’ la volontà di Silvio Berlusconi che ha detto: “i sogni sono sempre leciti e qualche volta si trasformano in realtà”. La scorsa settimana l’allenatore del Real Madrid, Josè Mourinho, ha bloccato il giocatore portoghese, confermandolo in maglia merengue anche per la prossima stagione.

L’acquisto dell’ex Manchester United è però subordinato alla volata tricolore: “La prossima campagna acquisti, se vinciamo lo scudetto, ci vedrà aggiungere uno o due campioni“.