L’operazione antidoping “Anabolandia”, condotta dalla Procura di Rimini, ha portato all’arresto di 4 persone, fra cui il medico del Rimini calcio. Altre 58 persone sono finite sul registro degli indagati. L’inchiesta è stata effettuata in Emilia Romagna, Lombardia e Marche. “Se gli metti mano all’ormone questi giocano da serie A“, diceva il dottor Vittorio Emanuele Bianchi a Danilo Chiodi, preparatore atletico del Rimini Calcio, nel 2009, quando la sua squadra stava per disputare e partite dei playout di serie B contro l’Ancona. Il Gip nell’ordinanza dice che Chiodi al fine di “alterare fraudolentemente le prestazioni agonistiche degli atleti” del Rimini si metteva in contatto il medico per un trattamento da riservare a tre atleti con Gonasi 5000 (un prodotto che stimola il corpo alla produzione di testosterone, quindi senza immissione dall’esterno) ed emotrasfusioni con ozono. Il 3 giugno 2009 è il giorno in cui sono iniziati i contatti fra i due. Tre giorni dopo ci doveva disputare la partita di andata contro l’Ancona.