Mazzarri: “Felice per gli azzurri nelle rispettive Nazionali”

Dopo una stagione soddisfacente, il Napoli riparte con la consapevolezza che la lotta per il posto Champions sarà ancora più dura dell’anno scorso. Tanti gli obiettivi di mercato, anche se Walter Mazzarri vuole prendere tempo così da riassettare la squadra nel migliore dei modi in vista del prossimo campionato e della prossima edizione della Uefa Europa League. Senza dimenticare, inoltre, che l’11 agosto andrà in scena la Supercoppa italiana contro la Juventus: una sfida simbolica, è vero, ma che nessuna delle due squadre vuole perdere. Intervistato dal quotidiano Il Mattino, Mazzarri ha espresso le sue aspettative e si è detto orgoglioso dei suoi calciatori impegnati con le rispettive Nazionali:

Quali sono le ambizioni per la prossima stagione? Adesso è presto per parlarne. Ci sarà modo, a mercato concluso e prima del ritiro, per affrontare l’argomento, soffermarsi sull’annata che ci aspetta e soprattutto per elaborare un giudizio sulle potenziali operazioni di rafforzamento in atto. Di sicuro mi aspetto un paio di grandi giocatori e non vi nascondo che la probabile partenza del Pocho mi intristisce molto. Per il resto penso che la società punti a trattenere i nostri calciatori migliori, come è giusto che sia, e rafforzare la squadra dove ce n’è bisogno. Mi hanno chiesto grande collaborazione nelle scelte di mercato e sono il primo ad aiutare Bigon anche quando sto in vacanza. Il modulo del Napoli? Abbiamo contribuito a portare nelle selezioni di mezzo mondo i miei giocatori. Se volessi essere egoista, direi che è fastidioso disputare una stagione di 51 partite avendo i calciatori che saltano gli allenamenti per impegni delle loro rappresentative. Invece non è così: sono fiero e felice che tanti miei ragazzi fanno parte delle loro nazionali. E’ il sogno di ogni calciatore quello di vestire i colori del proprio paese, per me è un onore portare i miei ragazzi a realizzarlo. E poi la tattica… Anche Conte e Prandelli si sono ispirati al nostro modulo, chissà che per una volta non ho trovato come far girare una squadra di calcio come si deve“.

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