Zlatan Ibrahimovic è arrivato al Milan nell’infuocata estate del 2010, ma il suo debutto in rossonero sarebbe potuto avvenire quattro anni prima, quando Ariedo Braida tramava nell’ombra per assicurarsi le prestazioni dello svedese. A raccontarlo è lo stesso attaccante in una pagina dell’autobiografia, Io Ibra, uscita proprio in questi giorni. A sentire Ibrahimovic, il Milan lo cercò nell’estate del 2006, quando ancora era un calciatore della Juventus:
Ariedo Braida, un pezzo grosso del Milan, venne a conoscermi di nascosto durante il ritiro. Uscii senza farmi beccare e ci trovammo in un altro albergo delle vicinanze per parlare di come sarebbe stato far parte del Milan. Ma, in tutta franchezza, il suo stile non mi piacque. Era un continuo ‘Kakà è una stella. Tu no. Ma il Milan può farti crescere’ .
Intanto anche l’Inter si era messa sulle tracce dello svedese, il quale pensò bene di sfruttare il derby di mercato a proprio favore:
Quel 9 agosto mi trovavo nel nostro appartamento di piazza Castello, a Torino. La partita del Milan contro la Stella Rossa iniziava alle 20,45. Mino Raiola mi comunicò al telefono che Silvio Berlusconi voleva vedermi quella sera stessa. Io feci un salto, chiaro. L’Inter però restava ancora la mia prima scelta. ‘Possiamo sfruttare questa cosa?’ dissi. ‘Ci puoi scommettere’ rispose Mino. Chiamò Moratti. ‘Volevamo solo informarla che Ibrahimovic sta per cenare con Berlusconi a Milano’. ‘Cosa?’. ‘Hanno un tavolo prenotato da Giannino’. ‘All’inferno’ rispose Moratti. ‘Vi mando immediatamente uno dei miei’. E così un’ora dopo a Torino arrivò Marco Branca, il direttore sportivo dell’Inter.
Il finale della storia è noto, con Ibrahimovic che passò sotto l’ombra del Pirellone, per contribuire in maniera determinante alla conquista di parecchi successi nerazzurri. Quello che non conosciamo è la reazione della società rossonera alle rivelazioni dello svedese, che di fatto ha ammesso di aver usato il Milan solo per convincere Massimo Moratti.