Figo ai tifosi dell’Inter: “Abbiate pazienza, torneremo grandi”

Chi ha seguito il calcio negli ultimi dieci anni non può di certo non ricordare il campione portoghese Luis Figo, un giocatore che ha girato diversi top club europei prima di giocare chiudere la sua carriera nell’Inter. Il calciatore portoghese è infatti rimasto molto legato alla squadra del presidente Moratti, tanto che gli è stato proposto un incarico dirigenziale. L’ex centrocampista infatti al momento si occupa di tutelare gli interessi del club nelle sedi internazionali, una sorta di ambasciatore insomma.

Oltre a svolgere questo ruolo Figo rimane sempre, grazie alla sua enorme esperienza, un grande conoscitore dell’ambiente calcistico e proprio per questo si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni sul presente della squadra nerazzurra:“Il ciclo dell’Inter è finito, ma la società sta lavorando per tornare a essere quella squadra vincente degli ultimi anni”. Una frase senza peli sulla lingua dunque che da un lato vuole invitare i tifosi alla pazienza, e dall’altro vuole sottolineare il grande lavoro che la dirigenza sta facendo per ritornare ad essere competitivi come qualche anno fa.

Per tornare ai vertici dal calcio europeo però l’Inter deve innanzitutto riconquistare la Champions League come spiega il portoghese:“All’Inter la Champions manca molto sia come prestigio che come incassi, ma giochiamoci l’Europa League. Scudetto? Bisogna dimostrare di meritarlo. Non dobbiamo pensare al titolo però ma concentrarci e piazzarci nelle prime tre posizioni, questo è veramente importante”.

Infine il campione parla di un suo probabile futuro in vesta di allenatore, negando la volontà di sedere su qualsiasi panchina almeno per ora e negando di aver ricevuto offerte dalla stessa Inter: “No, non me l’hanno mai chiesto , è sempre stato soltanto un rumor. Al momento non penso ad allenare, è troppo stressante e dopo 20 anni da calciatore ho bisogno di tempo per me e per la mia famiglia. Sono curioso di sapere se sarei in grado di gestire un gruppo come l’Inter o il Portogallo, ma adesso è troppo presto”.

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