E’ il novantesimo minuto di Manchester City – Borussia Dortmund. I tedeschi sono in vantaggio di una rete a zero e già pregustano il sapore del colpaccio sul campo dei campioni d’Inghilterra, ma un fallo di mano nella propria area di rigore del difensore giallonero Neven Subotic è stato appena sanzionato dal direttore di gara Pavel Kralovec con la massima punizione. Due minuti di furibonde proteste da parte degli ospiti non convincono l’arbitro ceco a tornare sulla propria decisione, quindi sul dischetto degli undici metri si presenta Mario Balotelli. L’Italiano è entrato in campo da appena otto minuti dopo l’ennesima decisione di Roberto Mancini di non schierarlo nell’undici titolare.
Il portiere del Borussia Roman Weidenfeller, conosce l’indole dell’attaccante ex Internazionale, ne percepisce l’eventuale nervosismo e prova a sfruttarlo a suo favore. Gli si avvicina sussurrandogli poche parole all’orecchio. Il viso di Balotelli rimane impassibile, l’attaccante si prepara alla rincorsa e, nonostante il tentativo dell’estremo difensore tedesco di distrarlo con l’ormai usuale balletto sulla linea di porta, mantiene la freddezza necessaria per piazzare la sfera nell’angolino basso alla sua destra.
E’ il pareggio per i Citizens, Balotelli corre a raccogliere la palla dal fondo della rete e passando accanto a Weidenfeller gli fa il classico gesto del ‘sei solo parole’ con la mano.
E’ l’ultimo atto della sfida di Champions disputatasi all’Etihad Stadium. Balotelli chiude il match da salvatore della patria, ennesima conferma del suo essere croce e delizia di allenatori e tifosi. Il Borussia Dortmund strappa un importante pareggio in ottica qualificazione, ma tutti si domandano la natura del dialogo tra l’attaccante italiano e Weidenfeller.
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