Il Milan è in fase di snodo, un punto di non ritorno da cui sarà possibile uscire soltanto in virtù di una rivoluzione drastica e radicale. Allegri è ad un bivio: vincere col Genoa di Del Neri a San Siro questa sera, o abbandonare la panchina rossonera in maniera definitiva. Non può essere altrimenti. La squadra sta diventando lo zimbello di tutta l’Europa. Il futuro potrebbe essere già domani.
Tra qualche ora al massimo sapremo. Intanto, si accavallano le voci circa la partenza di altri tre senatori, finora ritenuti incedibili per nome e contributo in campo. Parliamo di Alexandre Pato, Kevin Prince Boateng e Robinho. A Milanello l’intenzione è quella di dare una scossa a tutto l’ambiente, proprio a partire dagli uomini da schierare. Il rendimento di Boateng e Robinho lascia molto a desiderare. Pato, flagellato dagli infortuni, non fa più al caso del Milan.
Se in tempi brevi i tre non riuscissero a recuperare, partirebbero per diverse destinazioni in un battito d’ali. Le pretendenti di certo non mancano: Pato è corteggiatissimo dal Chelsea di Abramovich. Il Santos è sulle tracce di Robinho da tanto, ed il Bayern Monaco sarebbe felicissimo di poter integrare in rosa Kevin Prince. Il quadro è completo.
Il tesoretto raccimolato dalle tre cessioni di lusso aprirebbe le porte al passaggio in rossonero di Miralem Pjanic, talentuoso centrocampista della Roma che fatica a trovare spazio nella formazione tipo di Zeman, e Mario Balotelli, sogno milanista da tempi immemori (l’attaccante non ha mai nascosto la sua simpatia per il club di Berlusconi). Super Mario formerebbe con il giovane El Shaarawy un tandem d’attacco assolutamente efficace. Allegri, se dovesse essere riconfermato, gradirebbe un eventuale ritorno di Merkel. Per la difesa, invece, continua a piacere molto Yanga Mbiwa, giovane promessa del Montpellier e della Nazionale francese (in passato accostato anche al Napoli di Mazzarri). Tali accorgimenti basterebbero a cambiare le carte in tavola?