E’ stato uno dei simboli del Milan degli ultimi 10 anni. In rossonero ha vinto tutto, ma ora ha deciso di salutare tutti alla ricerca di nuove avventure professionali. Stiamo parlando di Clarence Seedorf, che ieri in conferenza stampa si è congedato dal Milan appunto.
“Ringrazio tutti, ma veramente tutti: che emozioni”. Esordisce così il fantasista olandese che ripercorre queste stagioni con la maglia rossonera addosso. “Dieci anni trascorsi splendidamente. Sono stati intensi e veloci, perché le cose belle volano via. Ringrazio i tifosi che spero di salutare in modo dignitoso. Anche i giornalisti con cui ho avuto sempre un rapporto stretto e personale. Ringrazio l’Italia che mi ha dato due figli e Milano”. Seedorf poi analizza i suoi momenti più significativi dell’esperienza milanista. “Lascio con tre fotografie nella mente: Milanello che è stata la mia casa, la semifinale del 2007 Milan-Manchester (il 3-0 della partita perfetta. ndr) e un San Siro mai visto, un’energia pazzesca, un’unità di intenti, un Milan al massimo della sua capacità”.
Sul suo futuro, il giocatore olandese non si sbilancia. “Lo farò sapere presto. Sto prendendo tempo. Ho avuto molte proposte, davvero tante, molte di più di quando passai al Milan dieci anni fa. Ma non mi sono mai sposato per i soldi, semmai per un progetto che mi stimola. Non sparirò dal mondo, avremo il modo di incontrarci e parlarne”. Seedorf chiude la conferenza stampa con una promessa. “Non è un addio, questo è il momento dell’arrivederci al Milan. Lascio una squadra che piano piano tornerà ai suoi grandi livelli, ma resterà sempre competitiva in Italia e in Europa”. Perché, aggiunge, “il dna del Milan sarà di grande supporto per mantenere i più alti livelli”.
Al saluto di Seedorf ha partecipato anche l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani. Quest’ultimo ha lodato tantissimo l’oramai ex atleta rossonero. “Clarence ha disputato nel Milan 432 partite ufficiali, qualcosa come 43,2 partite a stagione, con 62 gol. Ha giocato sempre bene. E’ il giocatore straniero che ha giocato di più nel Milan. Di lui ci mancherà tutto, perché lui è un fuoriclasse in tutto. Ci mancherà in campo, nello spogliatoio, nella società. Una carriera straordinaria. Un top mondo”.