“Il pallone è rotondo”, quante volte abbiamo ascoltato questa frase dalle bocche degli appassionati dello sport più seguito al mondo, ed in realtà è proprio così. Nulla infatti si può dare per scontato nel calcio e anche quando le imprese sembrano impossibili c’è sempre una probabilità che il miracolo, calcistico ovviamente, accada. Proprio appellandosi a questa legge non scritta il tecnico dell’Arsenal Wenger ha provato a spronare i suoi in vista del delicato match di ritorno degli ottavi di Champions League che l’Arsenal dovrà affrontare contro il Milan di Allegri e Ibra. Recuperare i quattro goal subiti all’andata dalla compagine inglese non sarà sicuramente cosa facile, l’Arsenal infatti dovrà assolutamente offrire una prestazione migliore di quella di San Siro, in quanto gli attaccanti milanisti entravano nella retroguardia biancorossa con incredibile facilità.
Il tecnico però sembra crederci:”Vedo un sacco di scetticismo in giro ed è questa una cosa che dobbiamo evitare. Sappiamo di avere poche possibilità per passare il turno, il compito non è facile, ma vogliamo provare a trasformare l’impossibile in possibile. Se il Milan ha segnato quattro goal possiamo riuscirci anche noi, sappiamo che domani possiamo fare una grossa prestazione“. L’Arsenal però dovrà rimontare ben quattro reti facendo anche a meno di numerosi titolari:: “Abbiamo perso Benayoun, Diaby ed anche Arteta. Rosicky è in dubbio, ma certamente metteremo in campo una buona formazione perchè non vogliamo snobbare l’evento. Per fortuna avremo Van Persie perchè senza di lui sarabbe impossibile pensare di segnare tanti goal. Giocheremo su un campo vero e non su quello che abbiamo trovato all’andata, ce la metteremo tutta”
Insomma il tecnico ci crede davvero e prova a parlare anche di probabilità:”Direi che le possibilità di passare il turno è del 5%, non è molto ma sarà fondamentale credere iin quel 5%. L’ideale sarebbe sbloccare subito il risultato. Vogliamo l’impresa, vogliamo andare avanti in Champions, non c’è possibilità che l’Arsenal si arrenda senza aver lottato“.