Lo strapotere dimostrato sul campo nella scorsa stagione ormai è un lontano ricordo, almeno per queste prime cinque partite di campionato. Inter e Milan stanno incontrando molte difficoltà nel riversare sul campo la loro forza e il loro blasone.
Ma se per i nerazzurri qualcosa la si poteva immaginare vista l’estate resa ancora più calda dalla questione allenatore, diverso è il discorso per i rossoneri, incapaci di ritrovare sé stessi e lontani parenti dei campioni che lo scorso anno hanno vinto lo scudetto.
Nella società di Moratti a spingere il tasto della confusione ci ha pensato lo stesso presidente che senza convinzione si è affidato a Gasperini, amante del 3-4-3, a cui è stato chiesto di cambiare modulo. Una contraddizione in termini che ha generato una giustificazione per giocatori, che non hanno dato tutto durante la breve gestione dell’ex mister del Genoa, contribuendo all’avvicendamento con Ranieri. I problemi della squadra di Allegri, invece, sono stati coperti e rimandati dai tanti infortuni che non gli hanno permesso quasi mai di scegliere la formazione migliore, anche se il ritardo atletico non ha attenuanti.
Dalle problematiche lombarde arriviamo a quelle emiliano-romagnole. Bologna e Cesena sono le altre due formazioni che hanno lasciato a desiderare. I rossoblu hanno appena esonerato Bisoli che, nonostante Di Vaio e i neoacquisti Diamanti e Acquafresca, non è riuscito a far segnare una squadra con molte bocche da fuoco. Proprio il cattivo rapporto con il capitano è una delle cause del fallimento del suo progetto.
La società del presidente Campedelli dopo un ottimo mercato ha deluso le attese. La conferma di Parolo, gli innesti di Candreva, Mutu, Martinez non sono bastati a Giampaolo nell’occhio del ciclone per alcune decisioni tattiche. Una fra tutto la posizione del romeno come punta centrale, ruolo che per caratteristiche gli si addice poco, anche perché il meglio della sua carriera l’ha fatto vedere come spalla della prima punta oppure partendo da sinistra in un tridente.