E’ rottura tra Roberto Mancini e Carlos Tevez. Il tecnico del Manchester City è infuriato per quanto accaduto ieri sera. Gli inglesi giocavano sul campo del Bayern Monaco ed erano sotto 2-0 (doppietta di Gomez). L’ex allenatore dell’Inter ha detto all’attaccante argentino di entrare in campo, ma quest’ultimo si è rifiutato. Mancini ha spiegato che ormai Tevez “col City ha chiuso. Non è accettabile che uno che guadagna tanti soldi si rifiuti di giocare. Credo si sia offeso perché non l’ho schierato titolare. Però quando gli ho detto di entrare mancava ancora mezz’ora e la partita poteva cambiare”. Di certo, le cose non sarebbero potuto andare peggio. Il City ha giocato una delle peggiori gare dell’era Mancini. Molte distrazioni in difesa, nessuna spinta in avanti. Un vero paradosso per una squadra formata da Aguero, Silva, Dzeko e altri campioni.
A questo punto l’addio di Tevez sembra scontato. L’argentino, già in estate, era stato accostato all’Inter. Moratti non spenderà mai 35-40 milioni di euro per l’ex giocatore del Manchester United. Ma se il prezzo si dimezzerà, se ne potrà discutere. I nerazzurri, comunque, non sono l’unica società potenzialmente interessata all’attaccante. Il problema, però, resta: è conveniente prelevare un calciatore che si rifiuta di entrare in campo su ordine dell’allenatore?