E’ un autentico scoop quello pubblicato oggi dall’Equipe e che va ad individuare quelli che sono i piani dell’ECA (European Club Association) per il futuro della Champions League. La massima competizione continentale per club è ormai ancorata da anni allo stesso format e l’associazione dei club, presieduta da Andrea Agnelli, spinge per una riforma che, in qualche modo, la renderebbe meno “accessibile” a club di seconda fascia.
Va ricordato, comunque, che l’idea di base dell’ECA è quella di creare una Superlega europea ma allo stesso tempo c’è la consapevolezza che si tratterebbe di uno stravolgimento forse eccessivo per il calcio continentale. Ecco allora quella che sarebbe a tutti gli effetti una Champions League 2.0.
La formula che vuole proporre l’Eca è la seguente: la fase a gironi sarebbe caratterizzata da 4 gironi da otto squadre, quindi con 14 partite garantite nella prima parte di stagione. Le 16 squadre qualificate (le prime 4 di ogni gruppo) si andrebbero ad incrociare negli ottavi di finale come accade già oggi.
Queste 16 squadre guadagnerebbero l’accesso automatico all’edizione successiva, esattamente come le quinte classificate. La sesta e la settima di ogni girone si andrebbero poi a scontrare in un play-out che determinerebbe un ulteriore pass per la Champions seguente, mentre la perdente verrebbe “retrocessa” in Europa League. Resterebbero quindi da assegnare otto posti che potrebbero andare alle semifinaliste di Europa League più le vincenti di campionati in ordine di Ranking Uefa non ancora comprese nella lista.