Gli appassionati di calcio che seguono con attenzione, e indistintamente, tutte le partite del campionato cadetto (oltre che della serie massima), non avranno potuto cancellare in nessun modo possibile le immagini che si sono susseguite sui loro teleschermi con grandissimo dolore. Si chiamava Piermario Morosini il ragazzo che si accasciava al suolo per poi tentare disperatamente di rialzarsi per resistere al malore che lo stava uccidendo. Invani, veramente, i tentativi di mettersi in piedi. Il giocatore del Livorno, quello con la maglia numero 25, non è più riuscito a toccare terra con le sue gambe.
Una miocardite, probabilmente ereditata dalla madre, lo ha stroncato prima ancora che potesse rendersene conto. Lì, sul rettangolo di gioco per cui aveva dato tutto, lo stesso che l’aveva lanciato ad alti livelli dopo innumerevoli sacrifici e casacche intrise di sudore. Dietro Piermario una vita sofferta, costernata di tante, grandi, ferite che stentavano a rimarginarsi: la morte del padre e della madre, poi quella del fratello suicida. Il senso della sua vita? La sorella, affetta da una grave sindrome, di cui si prendeva cura da tempi immemori. A distanza di 3 mesi dalla dipartita di questo giovane calciatore, ci teniamo ad annunciare un’importante iniziativa sportiva che si terrà presto in suo onore.
Il prossimo 28 luglio, alle ore 21, è in programma il primo trofeo Morosini, ospitato dalla bella cornice dello stadio Teofilo Patini di Castel di Sangro. Protagonisti del campo Livorno e Pescara, che si sfideranno, a cuore aperto, in un duello interamente tributato al personaggio straordinario di Piermario.
E’ questa l’occasione più ghiotta per ricordare quel ragazzo dal cuore d’oro a cui la vita ha più tolto che dato. E’tutto pronto per questa serata, interamente dedicata al giocatore, ma anche allo sport, ed al calcio in particolare, linfa vitale grazie alla quale il giovane 25enne riusciva ad andare avanti con forza e coraggio.