La partita è una di quella che verrà consegnata alla storia del Napoli. Storia che questa sera la squadra di Mazzarri scriverà al San Paolo, dove va in scena la terza gara del Girone A di Champions League contro il Bayern Monaco. I tedeschi sono primi con 6 punti (due più dei partenopei) e in Bundesliga stanno dettando legge con 22 punti in 9 incontri: 7 vittorie, un pareggio e una sconfitta. La formazione di Heynckes è il pericolo numero 1 per Lavezzi e compagni, che dopo il pari a Manchester, sponda City, e il successo casalingo contro il Villarreal vogliono continuare la positiva striscia europea.
Il Napoli arriva dal passo falso di sabato in campionato contro il Parma, che ha messo in luce i difetti di una squadra forte che sta tentando di diventare una grande squadra. Non è una questione di rosa, perché quella allestita da De Laurentiis è molto competitiva. Il problema è da ricercare nella mentalità e nella concentrazione dei giocatori. La paura di farsi male, il gergale “togliere la gamba” prima di un grande impegno è sembrato evidente nella sfida contro i ducali, che sono stati affrontati con i migliori undici disponibili. Non è un fattore proprio solo dei titolari o dei tre che sono scesi in campo nella ripresa, ma di tutto l’ambiente che la settimana scorsa era già proiettato all’incontro contro il fortissimo Bayern Monaco.
Le migliore prestazioni stagionali sia in campionato che in Champions League, il Napoli le ha fatte con gli avversari più blasonati. Milan, Inter, Manchester City e Villarreal ne sanno qualcosa. Solo i Citizens sono riusciti a togliere punti ai biancoazzurri. Questi risultati sono spiegabili anche sul piano tattico. Le piccole tendono a chiudersi e a lasciare pochi spazi a differenza delle grandi squadre che giocano e lasciano giocare, prestando il fianco alla caratteristica più importante del Napoli: le ripartenze veloci.