E’ incredibile quello che sta succedendo a San Pietroburgo in casa Zenith. La formazione allenata da Luciano Spalletti è in pieno caos nonostante una campagna acquisti faraonica condotta in estate anzi, la motivazione della ribellione di un’intera rosa va ricercata proprio nei tanti soldi spesi dalla proprietà per gli ultimi acquisti.
LA CRONACA – Nelle ultime sedute di calcio mercato in Russia, lo Zenith San Pietroburgo era riuscito a piazzare due colpi da novanta per rinforzare un organico in grado di ben figurare anche in Champions League. La dirigenza russa si era assicurata il forte brasiliano Hulk, artefice delle ultime vittorie nazionali e internazionali del Porto, ed il dinamico mediano belga Axel Witsel dal Benfica, per una cifra vicina ai novanta milioni. Soprattutto l’acquisto della forte punta brasiliana aveva esaltato l’ambiente biancoblu ma, evidentemente, non è stato ben metabolizzato dal resto della rosa che nelle ultime ore è esplosa contro la proprietà. Il motivo del contendere secondo i ribelli dello spogliatoio Zenith è l’eccessivo ingaggio garantito ai due nuovi innesti, fuori dai parametri solitamente garantiti dalla società. A farsi portavoce del disagio è stato il carismatico attaccante e capitano dello Zenith Alexandr Kherzakov che, insieme a Denisov, ha protestato vivacemente con i propri dirigenti rimediando la momentanea espulsione della rosa. Intanto questo Zenith, che avrebbe dovuto dominare la scena russa e fare bene in Champions, si ritrova a quattro punti dalla vetta della Premier Liga dopo il pareggio con il Krylya e la sconfitta casalinga dinanzi alla sorprendente capolista Terek, mentre in Europa ha ricevuto una notevole lezione dalla trasferta di Malaga, cedendo il passo per 3-0.
MANCIO-BALO – Che i soldi non bastino lo sanno anche al City di Mancini. Dopo la vittoria della scorsa Premier League, i Citizens si trovano infatti ad arrancare in un anonima posizione di metà classifica dietro a West Bromwich ed Everton. Non va meglio anche in Champions dove gli inglesi sono usciti sconfitti dall’affascinante sfida del Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, dopo essere stati addirittura in vantaggio per due volte (3-2 il finale). Intanto Balotelli ricomincia a fare le bizze, Mancini se la prende e Raiola prova a fare da paciere, nulla di nuovo dunque tranne per i risultati.
LA TRISTEZZA DEL REAL – Prima la tristezza di Cristiano Ronaldo, poi i risultati a dir poco altalenanti in questo inizio di Liga (due vittorie, un pareggio e già due sconfitte) per il Real Madrid. Nel frattempo gli acerrimi nemici del Barca hanno già scavato un divario di otto punti difficilmente colmabile. Non tira dunque una buona aria dalle parti dei blancos e Mourinho, nonostante provi ad assumersene le responsabilità per salvaguardare i suoi ragazzi, deve fare i conti anche con un Sergio Ramos in versione ‘ammutinamento’.
IL MILAN – Il Milan ha dalla sua almeno una giustificazione: il sostanziale depauperamento della rosa e gli infortuni lasciavano presagire un tale inizio traumatico sia in Serie A sia in Champions League. Una magra giustificazione per una platea abituata ad essere il club più titolato del mondo.