Milan: il punto sul mercato, possibili altre cessioni

Il Milan al momento è un cantiere aperto. Galliani e gli uomini di mercato della società, attraverso le indicazioni del tecnico Allegri, stanno cercando di dare un’identità ad una squadra che al momento ha solo perso due dei suoi giocatori più rappresentativi. La sensazione però è che nel giro di qualche settimana ci saranno altre partenze importanti, in quanto diversi sono i giocatori che potrebbero lasciare il Milan.

Il maggiore indiziato ad un prematuro addio è il brasiliano Robinho: il Milan infatti potrebbe cedere alle offerte che provengono dal campionato brasiliano. Il Santos infatti è disponibile a pagare ai rossoneri ben 9 milioni di euro, una cifra che ripianerebbero ancora di più il bilancio in rosso della squadra milanese. Oltre a Robinho però potrebbe fare le valigie anche il fantasista barese Antonio Cassano, il giocatore infatti qualche settimana fa sembrava desideroso di cambiare aria ed era alla ricerca di un’altra squadra italiana disposta ad ingaggiarlo.

Le decisioni finali però molto probabilmente saranno prese su indicazione del tecnico Massimiliano Allegri. L’allenatore toscano infatti vuole puntare su una coppia di attaccanti imprevedibili in grado di aggirare le difese in velocità e proprio per questo i giocatori più indicati sono El Shaarawi e Pato. I due dovrebbero partire titolari e proprio per questo Robinho e Cassano potrebbero essere relegati solamente al ruolo di riserve.

Allegri dunque potrebbe decidere di fare a meno di uno dei due giocatori e cercare di sostituirlo con altri. Le intenzioni del tecnico sono quelle di acquistare un’altra seconda punta, sicuramente più giovane di Robinho, e un attaccante da aria di rigore. In questo senso è sempre calda la pista che porta al bomber juventino Alessandro Matri, un giocatore che Allegri vorrebbe fortemente per cercare di colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Ibra. Come seconda punta i rossoneri avrebbero fatto un sondaggio con il Barcellona per avere in prestito oneroso Sanchez, ma la risposta dei catalani è stata un secco no.

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