Marchetti si difende: “Non volevo spingere l’arbitro…”

La sconfitta a Udine pesa ancora alla Lazio sopratutto in virtù di quello che accaduto dopo il secondo gol dei friulani. Il giudice sportivo infatti oggi ha squalificato per 4 giornate, praticamente fino a fine stagione, il portiere biancoceleste Marchetti reo di aver spinto l’arbitro nel parapiglia scatenatosi a fine gara. Federico Marchetti però, dopo aver appreso la decisione del giudice sportivo, tiene comunque a spiegare le sue ragioni con un comunicato stampa apparso sul sito della Lazio.

Il portiere dunque si discolpa:“In riferimento all’episodio avvenuto ieri sera nel post-partita di Udinese-Lazio allo stadio ‘Friuli’ tengo a chiarire la mia posizione in merito alla conseguente squalifica di quattro giornate decretata oggi dal giudice sportivo. Mentre stavamo parlando riguardo l’episodio che ha portato al 2-0, l’arbitro mi ha detto di andarmene e che non c’era più niente da dire, girandomi le spalle. Io, per richiamare la sua attenzione, ho provato a chiamarlo due-tre volte, ma lui non si è girato. A quel punto ho cercato di fermarlo, attirando la sua attenzione”.

Marchetti dunque cerca di sottolineare la sua buona fede e soprattutto la sua non violenza nei confronti del giudice di gara. L’estrmo difensore inoltre tiene a sottolineare la sua estrema correttezza nei confronti degli arbitri in generale:“Visto il mio ottimo rapporto con gli arbitri che ho sempre mantenuto in carriera, sono andato negli spogliatoi per cercare di chiarire la mia posizione, nonostante il direttore di gara non fosse in quel momento ben disposto dopo un concitato finale di gara. Il mio colloquio con l’arbitro Bergonzi era unicamente incentrato sul chiarimento dell’episodio in questione e sul perchè avesse cambiato la sua decisione, convalidando la rete dopo avere detto che il goal era da annullare”. Alla Lazio però rimane la sconfitta e il peso di aver perso il suo portiere titolare fino a fine stagione.

 

 

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