La Juventus dopo la gara vinta contro l’Atalanta ha dato ufficialmente il via ai festeggiamenti per lo scudetto. I bianconeri infatti hanno sfilato per le strade di Torino a bordo in un pullman celebrativo acclamati da una folla di migliaia di persone. Un’esperienza davvero memorabile dunque per i numerosi tifosi che hanno avuto così la possibilità di vedere a poca distanza i loro campioni festeggiare lo storico traguardo, anche se molto probabilmente si discuterà molto anche di questi festeggiamenti. All’improvviso infatti il centrocampista Juventino Giaccherini ha esposto uno striscione, molto probabilmente consegnatogli da un tifoso, recitante un chiaro riferimento al celebre gol annullato a Muntari nella sfida tra i bianconeri e il Milan.
Lo striscione infatti recitava queste parole: “Il gol di Muntari mettitelo in c…”, una frase sicuramente forte che però è stata letta secondo varie interpretazioni. I giocatori della Juve, e lo stesso Giaccherini, sottolineano che lo striscione voleva solamente essere goliardico e non vi era quindi nessuna cattiveria nei confronti dei rivali. Altri invece hanno sottolineato il cattivo gusto del giocatore della Juve nell’esporre una frase sicuramente volgare in un momento che doveva essere prettamente di festa.
Ad avvalorare questa tesi vi è il fatto che lo striscione è apparso sul pullman scoperto solamente per pochi minuti per poi essere prontamente ritirato e nascosto dagli stessi giocatori juventini. Non è la prima volta però che si assiste ad un episodio del genere: durante i festeggiamenti per la vittoria in Champions nel 2007 fu proprio il giocatore del Milan Massimo Ambrosini a mostrare un analogo striscione riferito alla squadra dell’Inter: “Lo scudetto mettilo nel c…”. Anche quella volta molte furono le polemiche legate al probabile cattivo gusto dello striscione e della volgarità delle sue parole. Insomma, a prescindere dal buon gusto o meno dello striscione, i calciatori dovrebbero più spesso ricordarsi di essere un esempio per i più giovani ed evitare così comportamenti discutibili, sopratutto quando si festeggia.