La Roma vince e convince davanti ai suoi tifosi. Il posticipo serale condanna il Lecce al terzultimo posto nonostante abbia sfoggiato un ottima prestazione. Di seguito le formazioni che sono scese in campo:
ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, Taddei; Gago, De Rossi, Pjanic; Bojan, Lamela, Osvaldo.
A disposizione: Curci, Josè Angel, Cassetti, Greco, Perrotta, Totti, Borriello. Allenatore: Luis Enrique
LECCE (4-2-3-1): Julio Sergio; Oddo, Carrozzieri, Esposito, Tomovic; Strasser, Grossmuller; Cuadrado, Bertolacci, Olivera; Corvia.
A disposizione: Benassi, Brivio, Giandonato, Piatti, Pasquato, Obodo, Ofere. Allenatore: Di Francesco
-PRIMO TEMPO DOMINIO ROMA: Subito si delinea il quadro dei primi 45 minuti di gara: la Roma fa possesso palla e cerca di trovare lo spunto per mandare gli attaccanti in porta allargando il gioco con frequenza. D’altra parte il Lecce si difende in modo ordinato con dieci giocatori dietro la linea del pallone quando i giallorossi iniziano la manovra. Luis Enrique vuole e ottiene dai suoi giocatori molti cross dalle fasce a cercare uno tra Osvaldo e Bojan. Nonostante ciò le giocate degli esterni risultano imprecise fino al 14′ dove si assiste alla prima vera occasione per i padroni di casa: lancio dalla sinistra di Taddei, Pjanic si inserisce ma liscia il pallone a pochi metri dalla porta. Questo però è solo il preludio al gol, che arriva al 25′: De rossi serve Taddei in profondità, l’esterno va sul fondo e mette al centro raso terra, trovando Miralem Pjanic solo a due metri dalla porta vuota. L’esterno brasiliano ha sicuramente il merito di essere il giocatore più dinamico tra i giallorossi.
Da questo momento in poi la partita si vivacizza e il Lecce cerca di reagire con ripartenze occasionali. La Roma continua con il suo palleggio a centrocampo e con i suoi tentativi di sfondare sulle fasce. Al 30′ Bojan ha l’occasione per siglare il raddoppio: Lamela va sul fondo con un dribbling su Cuadrado. Il cross raso terra è deviato dal giovane spagnolo che a un metro dalla porta vuota conclude fuori.
Il Lecce si rende pericoloso solo al 33′ con un colpo di testa di Olivera che, servito dal cross di Oddo, non impensierisce più di tanto Stekelemburg, che para con sicurezza. Da segnalare l’infortunio di Carrozzieri che al 37′ esce in barella e viene sostutiuto da Brivio.
Il primo tempo si conclude al 47′: la Roma sta dimostrando di essere una squadra in crescita e si vedono i risultati del lavoro di Luis Enrique. Il possesso palla effettuato dai centrocampisti non sembra essere quello sterile di inizio campionato e la squadra si propone con una convinzione ben diversa. Ovviamente il dato più importante da ricordare è proprio il possesso palla: ROMA 70% – 30% LECCE.
-NEL SECONDO TEMPO LA PARTITA E’ APERTISSIMA MA LA ROMA RIESCE A VINCERE: la ripresa inizia così come era finito il primo tempo. I padroni di casa continuano ad imporre il proprio gioco e il Lecce riparte solo quando ne ha occasione. Al 53′ arriva il gol di Gago come un fulmine a ciel sereno: il centrocampista, servito da Lamela, fa esplodere un destro da trenta metri che si insacca nell’angolino basso. Davvero una bella dimostrazione di personalità da parte dell’argentino.
Dopo il raddoppio la Roma continua a premere e a dominare il gioco: al 55′ Taddei serve in profondità Lamela che non riesce a coronare con il gol un inserimento perfetto. Il Lecce soffre la qualità superiore degli avversari e, con grande difficoltà, riesce solo ad arrivare al tiro da fuori. Il palleggio al limite dell’area dei padroni di casa porta al tiro anche Osvaldo e Bojan, che riescono a sfruttare i maggiori spazi concessi. Nonostante ciò la difesa giallorossa dimostra alcune disattenzioni e concede il 2 a 1 agli avversari: minuto 60, rapido contropiede orchestrato da Cuadrado e Grosmuller, che serve in verticale Bertolacci. Il centrocampista romano segna con un tocco sotto a scavalcare il portiere a seguito di un perfetto inserimento.
Gli ospiti prendono allora fiducia e il gioco aumenta di intensità, la partita è apertissima e la Roma non riesce a chiudere i conti con Bojan.
Al 67′ si assiste al ritorno in campo di Francesco Totti dopo un mese di infortunio proprio al posto dello spagnolo. Il palleggio dei centrocampisti ha inevitabilmente esaltato le doti atletiche del calciatore, che ha pagato però la sua imprecisione sotto porta.
Il finale di partita è del tutto imprevedibile, le squadre si fronteggiano a viso aperto e arrivano occasioni per entrambe: Taddei e Cuadrado i più pericolosi.
La beffa per la Roma arriva al 75′, quando viene annullato ingiustamente un autentico eurogol di Osvaldo, che aveva colpito il pallone in rovesciata su un cross di Gago dalla destra.
Gli ultimi dieci minuti vedono diverse occasioni per entrambe le squadre anche se nessuna giocata dei singoli riesce a scrivere la parola fine al match. Quest’ultimo si chiude con l’ammonizione per Corvia a seguito di una simulazione in piena area di rigore, che fa disperare per un attimo ti tifosi giallorossi.
-ROMA SEMPRE PIU’ SPAGNOLA, LECCE CORAGGIOSO MA IMPOTENTE: Tutto si può dire di Roma – Lecce tranne che è stata una brutta partita. All’Olimpico si sono fronteggiate due squadre a caccia di risultati per scalare la classifica e l’esito finale ha rispettato le aspettative. Il lavoro di Luis Enrique inizia a dare i suoi frutti: i giallorossi giocano in puro stile spagnolo, basandosi su un lungo possesso di palla che si concretizza con improvvise verticalizzazioni per gli esterni. Anche il fatto che a siglare le reti sono stati due centrocampisti dimostra quanto sia forte la tendenza a predisporre una squadra molto dinamica. I calciatori hanno interpretato al meglio gli schemi dell’allenatore e il Lecce ha potuto ben poco. La squadra salentina scende in campo con coraggio e determinazione e gioca al meglio delle proprie possibilità, ma è impotente di fronte ad una squadra di livello superiore. L’unica arma a loro disposizione è stata la ripartenza in contropiede, rivelatasi efficace solo in occasione del gol.
Nonostante il dominio dei padroni di casa la partita è stata ricca di ribaltamenti di fronte e di sicuro è valsa il prezzo del biglietto.
Dal punto di vista individuale, invece, la palma del migliore in campo va sicuramente a Rodrigo Taddei, che ha inscenato una partita ricca di dinamismo e potenza dirompente sulla fascia sinistra: è stato il Cristiano Ronaldo della situazione.
Dall’altra parte spicca la prestazione di Bertolacci che, oltre al gol, ha fatto vedere quanto il suo talento sia puro e in fase di crescita. Anche il giovane esterno Cuadrado è stato protagonista di un’ottima partita.