Sabato scorso le proteste, veementi, per il gol non concesso a Robinho e due fuorigioco sbagliati. Ora la rabbia per i due rigori concessi al Barcellona e trasformati da Lionel Messi. In casa Milan sembra ormai impossibile parlare di calcio giocato.
Ieri al Camp Nou la superiorità dei blaugrana è stata netta, a tratti imbarazzante. Vero è che il secondo rigore concesso da Kuipers è pura invenzione (Nesta aveva strattonato prima che il calcio d’angolo fosse battuto e dopo aveva subito il blocco di Puyol), ma non si può certo dire che la differenza tra il Milan e il Barcellona sia stata tutta qui. E poi, se proprio vogliamo parlare di episodi arbitrali, potremmo citare il fallo di Abbiati su Sanchez, non sanzionato nella gara d’andata a San Siro.
Insomma, almeno in questa doppia sfida, gli arbitri è meglio lasciarli perdere. Bisogna ammettere l’evidenza e cioè che il Barça è e si è mostrato il club più forte del pianeta. Non è certo un caso, d’altronde, se i catalani sono contemporaneamente campioni di Spagna, d’Europa e del mondo. Non è un caso se sono arrivati alla quinta semifinale di Champions League conseutiva e se hanno conquistato 3 delle ultime 6 edizioni.
Nesta, nel dopo partita, ha detto che il Barcellona è per il 70% Lionel Messi. Vero, l’argentino incide tantissimo, ma se la stella dei catalani fosse solo lui, limitarli sarebbe possibile. Invece il Barça è anche Fabregas, Iniesta, Xavi, Mascherano, Puyol, Dani Alves. Tutti giocatori strepitosi, che ieri hanno reso non al massimo, ma quasi.
Si parla spesso della forza di campioni del mondo negli ultimi 20-30 metri e della loro devastante facilità nell’andare in rete. La verità è che i blaugrana sono molto solidi anche in difesa e fanno un pressing asfissiante per quasi 90 minuti. Il Milan ha tirato in porta una sola volta, segnando anche. Ibrahimovic, Robinho e Boateng sono stati annullati, mentre Messi e compagni hanno creato una decina di azioni da gol.
I rossoneri hanno commesso delle ingenuità che solitamente non si concedono (da dilettanti gli errori di Mexes e Antonini sul primo rigore), ma ciò è successo a causa della pressione esercitata costantemente dal Barcellona sui portatori di palla.
Mancava Thiago Silva, ed è stata un’assenza rivelatasi pesantissima. Van Bommel, invece, è stato degnamente sostituito da Ambrosini. Malissimo gli attaccanti con Ibrahimovic che, assist a parte, è stato completamente annichilito.
Insomma, inutile prendersela con gli arbitri dell’andata e del ritorno. Questo Milan è, sulla carta, inferiore al Barcellona. E il campo non ha fatto che confermarlo. Ma i rossoneri possono consolarsi. In questo momento non c’è squadra che possa mettere sotto il Barça nelle partite importanti. L’unica che può realmente intimorirlo è il Real Madrid, che d’altronde è in vetta alla liga.