Quella vista a Udine, non è stata certo un’Inter brillante dal punto di vista atletico e della lucidità nelle giocate. Campo ostico, soprattutto in questa fase della stagione in cui la squadra friulana è in cerca dei punti salvezza, ma è chiaro che i ragazzi di Inzaghi non stiano vivendo il miglior momento della stagione. Innegabilmente ci sono stati parecchi errori in fase di impostazione, ma non è la prima volta. Al contempo anche grandi azioni filtranti contro una difesa ben schierata.
Come giudicare la partita dell’Inter sul campo dell’Udinese
Parlare di una vittoria cruciale, che con ogni probabilità consegnerà il ventesimo scudetto ai nerazzurri, sarebbe banale e riduttivo. Considerando anche il fatto che alle porte ci sia un derby tanto atteso dai tifosi delle due squadre. L’Inter non ha giocato sotto ritmo, nell’insieme. Ha fatto quello che fa solitamente: ha abbassato e alzato il ritmo a seconda dei momenti. Ha sbagliato davanti, sì, e come sempre è grave in partite così bloccate dal punto di vista tattico. E individualmente diversi addetti ai lavori hanno visto male solo Lautaro e un po’ Thuram e Calhanoglu.
A Udine il Milan ha vinto 3 a 2 soffrendo più di noi e in casa con l’Udinese ha perso 1 a 0. Un mese fa l’Udinese ha battuto la Juve a Torino. Il primo tempo non si è chiuso 0 a 2 soltanto per due parate incredibili del loro portiere e per una rete culatissima loro. Molti giocatori di movimento hanno avuto gran ritmo: specie Mkhitaryan, Barella, Dimarco, Pavard, Carlos Augusto. È che non ci ricordiamo più come era il calcio in cui le partite, in trasferta, si devono vincere anche così, con prove di forza così, e che per una serie di episodi le partite possono mettersi in un modo anziché in un altro. Questa vittoria vale più di uno 0-3 in termini di resa.
Anche perché è impensabile che l’Inter potesse tenere il ritmo che abbiamo apprezzato soprattutto tra gennaio e febbraio, quando la squadra di Inzaghi ha fatto il vuoto non solo in termini di risultati, ma anche dal punto di vista delle prestazioni. Soprattutto contro la Lazio in Supercoppa, fino ad arrivare alle sfide contro Monza e Atalanta in campionato. Dunque, questa squadra ha abituato tutti troppo bene e l’ultimo mese è stato in parte condizionato anche dal traumatico stop in Champions League contro l’Atletico Madrid poco prima della sosta.