Inter, Gasperini: “Non mi dimetto”

Se sto pensando a un passo indietro? No, penso a un passo indietro solo tatticamente. Io mi faccio forte del mio lavoro su cui credo fortemente, è una prova molto difficile dalla quale devo venire più forte e capace di risolverla”.

Firmato Gian Piero Gasperini, allenatore di quell’Inter che ieri ha rimediato una brutta figura sul campo sintetico del Novara. Allenatore che non ha nessuna intenzione di presentare le dimissioni: ”E’ uno schiaffo molto forte sul quale si devono tirare delle osservazioni”.

Allenatore che ha le ore contate. Il problema non sta solo nel punto racimolato in tre gare, ma nella gestione del gruppo. La questione Sneijder, lo scarso utilizzo di Pazzini, la posizione troppo decentrata di Forlan sono le tre questioni tecnico-tattiche che saltano all’occhio.

L’immagine di questa Inter è l’impotenza mostrata dai giocatori di recuperare o dare sferzate decisive alle partite. Impotenza che si riflette sulle facce di capitan Zanetti e Cambiasso, due giocatori che in genere non mollano mai, ma che in queste prime uscite stagionali non sono stati all’altezza della loro fama.

Moratti si è preso una notte per riflettere. Anche la sua faccia di ieri sera si faceva sempre più cupa con il passar dei minuti, quando Meggiorini, Rigoni e Morimoto sembravano Messi, Villa e Pedro.

Ultimo, ma non per ordine d’importanza il modulo. L’errore di Gasperini è stato quello di abbandonare l’amato 3-4-3 nel match di Champions League, optando per il 4-3-1-2 come da volere presidenziale. In quel momento, l’ex mister del Genoa ha perso definitivamente le redini della squadra, che non può credere in un progetto tattico se il primo a crederci poco è proprio il suo ideatore.

Gasperini ha detto che non si dimetterà. La riflessione di Moratti, però, non può portare ad altre soluzioni, perché la verità è che l’ex tecnico della Primavera della Juventus è stato scelto perché era l’unico disponibile.

 

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