Prosegue il digiuno di vittorie casalinghe per le milanesi. Dopo il pareggio a reti bianche del Milan, l’Inter non riesce ad andare oltre il 2-2 contro un Rubin Kazan libero da qualunque timore reverenziale.
A San Siro la partita inizia su ritmi blandi. I russi pressano molto alto ma non concretizzano i palloni recuperati, l’Inter bada a non scoprirsi troppo. Non succede nulla fino al 16′ , quando Jonathan commette una sciocchezza imperdonabile e atterra Karadeniz in area di rigore in una situazione senza alcun criterio di pericolosità. Sul tiro dagli 11 metri Handanovic ci mette una pezza, ma nulla può sulla ribattuta di Ryazantsev che porta in vantaggio la sua squadra.
I nerazzurri ci mettono un po’ a scuotersi e per una decina di minuti sono in balia del Rubin che però non riesce a rendersi pericoloso in maniera concreta con il solo Rondon in avanti.
I nerazzurri soffrono il poco peso in attacco: Marko Livaja si impegna e lotta, ma non riesce a dare la profondità necessaria alla squadra, trovandosi troppo spesso sulla stessa linea di Cassano e Coutinho. La scossa arriva a pochi minuti dal termine, l’Inter crea tre nitide occasioni da gol in pochi secondi: prima Jonathan si fa murare un tiro in piena area di rigore, sul prosieguo dell’azione Cassano crossa per Livaja che di testa manda alto, quindi ancora Cassano illumina per Cambiasso il cui cross trova prontissimo Livaja che questa volta non fallisce e di testa mette il risultato in parità. I russi non ci stanno e chiudono il primo tempo in attacco, mettendo in affanno l’Inter e colpendo anche un palo con Ryazantsev.
Nella ripresa Stramaccioni manda in campo i suoi sostituendo l’opaco Jonathan con Guarin e arretrando J.Zanetti in difesa. L’avvio è però ancora della squadra di Kazan che chiude l’Inter all’angolo. Ma al 55′ i nerazzurri potrebbero andare in vantaggio: è encomiabile il lavoro di Cassano che sradica il pallone dai piedi di un avversario e da il via ad un contropiede in superiorità numerica, l’assist per Livaja è perfetto, il giovane croato tenta il tiro a giro sul secondo palo ma la palla termina alta. L’Inter si scuote e trainata dal talento di Bari Vecchia prova a risolvere la partita, il Rubin resta però compatto e continua a rendersi pericoloso con le idee di Eremenko, una spina nel fianco costante per la difesa dei milanesi. Stramaccioni ridisegna allora l’Inter, inserendo Milito per Livaja e Pereira per Cassano. I nerazzurri macinano gioco, rendendosi pericolosi a fiammate, mancando ripetutamente l’ultimo passaggio. Nel momento migliore viene però colpita in contropiede: è ancora Eremenko a sorprendere Ranocchia e Samuel, lanciando Rondon a tu per tu con il portiere. Il venezuelano non fallisce e porta in vantaggio il Rubin Kazan. Mancano 7 minuti al termine, su San Siro cala il gelo insieme a qualche fischio.
L’Inter abbozza una reazione, ma non punge. Guarin è il più volitivo ma è anche impreciso, l’ennesimo cross buttato alle ortiche sembra sancire un’amara sconfitta. I giocatori si lanciano comunque in attacco, Milito va a fare l’ala e dalla destra mette in mezzo un pallone splendido, l’inserimento di Nagatomo è perfetto: conclude di destro al volo, trovando l’angolino basso della porta e lasciando di sasso il portiere avversario, pochi istanti prima del triplice fischio che decreta la fine.
Merita applausi il Rubin Kazan, capace di arginare l’Inter concedendogli poche volte l’ingresso in area di rigore. Pressa alto e con ordine, riparte in velocità e sfrutta le idee di Eremenko, ex-Udinese con una velocità di pensiero impressionante, e il peso offensivo di Rondon. Paga la forza dei singoli dell’Inter, ma si fa apprezzare per l’impegno con cui lotta su ogni pallone.
Per i nerazzurri è invece un punto guadagnato, ma ancora una volta si evidenziano i problemi in difesa. Jonathan non è il sostituto di Maicon, e questo si sapeva. Ma se gioca su questi livelli è un giocatore da Serie B, troppi gli errori sia in fase offensiva che difensiva. Il rigore causato è solo una piccola parte di una prestazione troppo sottotono.
Non brilla nemmeno Samuel in continuo affanno contro Rondon, attaccante alto ma comunque veloce. Si salva, per fortuna dell’Inter invece Ranocchia, che vive un periodo di forma strepitoso, pur essendo in parte colpevole in occasione del secondo gol. Sempre con eleganza e calma, mette ordine in più di una situazione.
Le note liete vengono dall’attacco. Cassano ha giocato una partita splendida per dedizione e attenzione tattica: poco prima della sostituzione era a fare il terzino dopo aver rincorso per 60 metri un’avversario. Livaja è da rivedere, l’impegno c’è tutto ma i movimenti da punta ancora no. Il ragazzo è giovane e la tecnica non gli manca, in più ha comunque segnato un gol dove era necessario saper prendere posizione in area, ma non è facile sostituire Milito.
L’Inter si rituffa ora in campionato, tre partite in sette giorni, si parte domenica, a S.Siro contro il Siena.