L’anno scorso erano due squadre, Juventus e Milan per la precisione, a contendersi lo scudetto poi vinto dagli “imbattibili” di Antonio Conte, mentre i rossoneri avevano visto sfumare il sogno Champions League da qualche tempo a causa della netta superiorità del Barcellona.
L’inizio di questa stagione sembra invece essere decisamente diverso per il club di via Turati per diversi motivi. Il primo, che forse aveva già in parte condannato il Milan, è stato il calciomercato ricco di perdite illustri (da Ibrahimovic,Thiago Silva e Cassano fino a Seedorf, Van Bommel e Nesta) seguite da innesti sì importanti, ma sicuramente di valore inferiore.
La conseguenza numero uno è stata l’inizio di campionato con una media punti pari ad una squadra in lotta per la salvezza: il Milan è attualmente undicesimo in classifica al pari di Bologna e Pescara (con 7 punti su 7 partite) a soli 5 punti dal Siena fanalino di coda. La sconfitta nel derby di domenica ha evidenziato la scarsa vena realizzativa dei rossoneri, eccezion fatta solo per un ottimo El Shaarawy, insieme ad un reparto difensivo che spesso va in confusione con facilità.
Solo il cammino in Champions sembra fin qui andare decisamente meglio: dopo il pareggio in casa contro l’Anderlecht è arrivata la vittoria in trasferta contro lo Zenit di San Pietroburgo, la squadra favorita per la vittoria del girone. Con 4 punti in due partite la sfida casalinga contro il Malaga potrà essere affrontata con più tranquillità.
Intanto la società sta pensando ai diversi rimedi necessari per uscire fuori dalla crisi ormai imminente. Adriano Galliani ha già inviato il suo ultimatum al tecnico Massimiliano Allegri che, se non dovesse vincere alla ripresa del campionato contro la Lazio, potrebbe dire precocemente addio alla panchina rossonera guidata con ottimi risultati nelle passate stagioni. Il momentaneo traghettatore potrebbe essere l’esperto Mauro Tassotti, allenatore in seconda del Milan dal 2001.
Le possibili alternative annunciate dal presidente Silvio Berlusconi sono Pep Guardiola, ex allenatore del Barcellona, e Luciano Spalletti, attuale rivale in Champions League sulla panchina dello Zenit. L’operazione che potrebbe portare il tecnico spagnolo a Milanello diventerebbe però molto onerosa, si parla di cifre intorno agli 80 milioni di euro, ed è quindi più fattibile l’approdo in rossonero dell’allenatore di Certaldo, che forse ha voglia di tornare nel Bel Paese.
Altro passaggio importante nella ricostruzione del Milan è rappresentato dagli annunciati rinforzi nel reparto difensivo in occasione del prossimo mercato di gennaio. La difesa è infatti un reparto che non ha offerto le grandi garanzie del passato ed è pronta ad essere rivoluzionata con gli arrivi di Mapou Yanga-Mbiwa (centrale del Montpellier il cui contratto scade nel 2013), Federico Peluso dell’Atalanta, Benatia dell’Udinese (anche se il club bianconero esige cifre importanti) e Felipe Anderson del Santos. In uscita ci sono invece Yepes e Bonera.