Cagliari: la bufera stadio continua, si rischia una penalizzazione

Una vera e propria odissea, così si può tranquillamenete definire la vicenda del Cagliari e del suo stadio. Andiamo con ordine: lo stadio Sant’Elia ha subito una serie di lavori di ricostruzione che ne hanno ridotto la capienza diversi anni fa, trasformando l’obsoleto stadio con tanto di pista di atletica, in un impianto maggiormente concepito per il calcio con spalti più vicini al terreno di gioco. Le gradinate però non sono stati costruite in muratura ma con semplici strutte di ferro, che di fatto al momento non possono essere considerate idonee ad ospitare migliaia di persone. Arriva dunque il foglio di via, ed i rossoblù sono costretti a cercare un nuovo impianto.

La squadra di Cellino nelle ultime gare dello scorso campionato emigra a Trieste, ma ovviamente i tifosi sardi non sono contenti di attraversare tutto lo stivale per vedere i propri beniamini giocare in “casa”. Durante l’estate viene dunque valutata una soluzione alternativa: il Cagliari giocherà nel paese sardo di Quartu, nell’impianto denominato Is Arenas. I problemi non sono però finiti qui in quanto anche questo stadio necessita di molti lavori di manutenzione per renderlo in linea con le normative federali. Inizia il campionato ed il Cagliari può solamente aprire al pubblico una piccola parte dell’impianto, il risultato è che la maggioranza dei tifosi rimane fuori e i sardi non possono giovare di quel fattore campo che è risultato determinante negli scorsi anni.

Ieri poteva esserci la svolta, alla vigilia della partita contro il catania sembrava che finalmente tutto l’impianto sarebbe stato aperto ai tifosi. Alle 13:00 però ecco che le autorità dicono che in ogni caso una parte delle gradinate deve essere chiusa. Il presidente Cellino si infuria e apre lo stesso la parte che doveva rimanere chiusa invitando oltre 100 persone tra giornalisti e addetti ai lavori. Il risultato? La Lega ha appena aperto un procedimento disciplinare contro il Cagliari che ha di fatto disubbidito ad una direttiva che mirava a salvaguardare l’ordine pubblico. Sanzioni in arrivo, l’Odissea continua.

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