A Barcellona scoppia il caso Dembélé: soffre di dipendenza da videogiochi

Qualche infortunio di troppo non basta a giustificare lo scarso impatto che in oltre un anno Ousmane Dembélé ha avuto sul Barcellona. Il giovane francese fu prelevato dal Borusssia Dortmund nell’estate dello scorso anno, chiamato a sostituire Neymar. Un bel peso per Dembélé che, ben presto, ha dovuto fare i conti con le gerarchie in campo che non erano esattamente quello che si aspettava.

La stampa spagnola ha così puntato il dito sulla vita professionale del ragazzo. In un primo momento erano state messe sotto accusa le sue abitudini alimentari (troppo cibo spazzatura) e la sua vita notturna. Sembra, però, che il problema di Dembélé sia di tutt’altra natura e che riguarda una presunta dipendenza da videogiochi.

Il transalpino passerebbe notti intere a giocare con gli amici, finendo per non rispettare gli orari d’allenamento e provocare così le ire di dirigenza, allenatore e compagni. Il Barcellona avrebbe già richiamato il giovane Dembélé minacciando una possibile cessione a fine anno. Dembélé, che lo ricordiamo fu pagato ben 105 milioni + 40 di bonus, è stato oggetto anche di un’interessante dichiarazione di Suarez: “E’ giovane ma deve concentrarsi di più sul calcio e in particolare su alcuni dettagli. Nello spogliatoio del Barcellona ci sono grandissimi esempi di professionalità: lui deve trarre ispirazione da quelli”.

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