A 39 anni, difficilmente un calciatore non ha appeso le scarpette al chiodo. Se è ancora in attività, sceglie di continuare a divertirsi nelle serie minori o in campionati poco competitivi. Non è il caso di Javier Zanetti. Il capitano dell’Inter, giunto in Italia nel 1995, è un titolare inamovibile. E, senza dubbio, in questa stagione così disastrosa per la sua squadra, è stato tra i pochissimi a salvarsi.
Domani c’è Juventus-Inter. Un tempo valeva per lo scudetto. Oggi per lo scudetto lotta solo la Juventus, mentre l’Inter dovrà giocarsela per salvare l’onore e tenere in vita almeno una flebile speranza di disputare la prossima Champions League.
“Giocherò questa partita come fosse l’ultima – ha detto Zanetti al quotidiano Repubblica. – Dopo 7 stagioni non alzerò un trofeo e l’Inter sta finendo un ciclo, ma non è vero che non ce ne frega niente come sento dire. La Juve ha il carattere del suo allenatore”.
Nonostante il contratto del difensore argentino scada nel 2013, l’ipotesi ritiro, prima esclusa, viene ora presa in considerazione:
“Se a giugno mi chiederanno di farmi da parte non esiterò a ubbidire – ha detto Zanetti. – Vorrei restare con un ruolo importante in società”.