In molti ricordano il bomber Christian Vieri come un vero e proprio rapace d’aria di rigore, un giocatore dotato di un istinto del gol incredibile e di una grande potenza fisica. Proprio queste doti permisero al giovane Vieri di imporsi all’attenzione del grande pubblico dopo annate giocate a grandi livelli con la maglia dell’Atletico Madrid, tanto da essere acquistato prima dalla Lazio con cui il bomber giocò 22 partite segnando 12 gol, e poi dall’Inter.
Proprio con i nerazzurri infatti Vieri ha totalizzato ben 144 presenza riuscendo ad entrare nel tabellino per ben 103 volte, uno score incredibile che permise al giocatore di entrare nel cuore dei tifosi. Proprio i tifosi però furono i primi a notare che il giocatore nella stagione 2006/2007 era davvero irriconoscibile in quanto versava in uno stato di forma sicuramente insufficiente per la massima serie. La società e il presidente Moratti pensarono subito che il calo fisico era dovuto ad uno stile di vita spesso sopra le righe che Vieri conduceva fuori dal campo, e proprio per questo decisero di spiare il giocatore rivolgendosi all’agenzia di investigazione privata Polis d’Istinto.
Proprio il titolare dell’agenzia, tale Emanuele Cipriani, aveva redatto un vero e proprio tabulato con alcune informazioni ricavate da intercettazioni telefoniche. Proprio queste intercettazioni sono però risultate fatali all’Inter in quanto Vieri, accortosi dello spionaggio, ha poi denunciato sia la società di Moratti che la Telecom. Oggi, a distanza di diversi anni, è finalmente arrivata la sentenza definitiva che condanna l’Inter e la società di telefonia a versare nelle casse dell’ex giocatore la somma di un milione di euro a causa di “danni morali, biologici, esistenziali, d’immagine e patrimoniali”.
Il giocatore già diverso tempo fa aveva lasciato il calcio per dedicarsi alla gestione di alcune sue aziende di abbigliamento, oltre che alla vita mondana fatta di serate in locali e discoteche a cui Vieri non ha mai rinunciato, e da domani potrà farlo con il portafogli ancora più pieno.