Ha sfiorato l’accesso alla Champions League (eliminata solo dall’Arsenal). Ha grandi chances di superare il turno in Europa League. In Serie A è prima in classifica nonostante le cessioni di Inler, Zapata e Sanchez. All’Udinese, comunque, sono ossessionati. L’unica parola che sembrano conoscere è: “salvezza”. Il tecnico Guidolin la ripete ogni volta che i giornalisti gli chiedono degli obiettivi della squadra. Giampaolo Pozzo sembra essere decisamente d’accordo con l’allenatore.
“Siamo all’inizio del campionato, ci aspetta una stagione dura e difficile e la squadra deve essere concentrata esclusivamente sul raggiungimento dell’obiettivo primario: la quota salvezza. Non vogliamo prendere in giro nessuno – ha detto il patron dell’Udinese – né nasconderci dietro ad un dito, ma per la nostra realtà avere la certezza di confermarci in categoria il prima possibile è fondamentale. Soltanto una volta arrivati a quota 40 – conclude – potremo pensare a divertirci, nel caso puntare ad altri traguardi e lasciarci andare ad eventuali sperimentazioni. Non prima”.
Ha senso parlare di salvezza quando in squadra si hanno giocatori del calibro di Handanovic, Armero, Isla, Asamoah, Di Natale, ecc.? Non può questo, questo volare sempre basso, demotivare i calciatori? L’Udinese ha in squadra elementi tali che certamente può ambire alla qualificazione in Champions League. Ma Guidolin e Pozzo sembrano ossessionati con la parola salvezza. Contenti loro…