Che non sia una stagione particolarmente fortunata per lo Zenit San Pietroburgo lo si era capito da tempo ormai, visti i risultati altalenanti nella ‘Premier Liga’ russa, l’eliminazione nel girone di qualificazione di Champions League solo parzialmente lenita dall’accesso in Europa League, e i problemi di spogliatoio tra la vecchia guardia e gli acquisti millionari operati dalla dirigenza la scorsa estate. Ora anche i tifosi provano a provocare un ambiente che rischia di precipitare in una nuova crisi di nervi.
Luciano Spalletti, tecnico dal futuro probabilmente sempre più lontano da San Pietroburgo, si è dissociato dalle ‘opinabili’ richieste di un gruppo organizzato di ultras della sua squadra. Lo Zenit Fan Club Landscrona infatti ha chiesto ufficialmente alla proprietà del club di non ingaggiare giocatori di colore o ‘appartenenti a minoranze sessuali’, salvaguardando l’identità del sodalizio che nella sua storia non ha mai avuto calciatori africani tra i suoi tesserati.
Le richieste del gruppo, che potrebbe essere vicino alle molte cellule di estrema destra presenti nella seconda città russa, non si fermano a questo. Si chiede infatti alla società di indirizzare i propri sforzi di mercato soprattutto all’interno del territorio russo o, al massimo, verso i paesi limitrofi quali Bielorussia, Ucrainia, Repubbliche baltiche e Scandinavia.
Pare che il clima ostile creato da alcune frange del tifo dello Zenit abbia già prodotto i suoi effetti in passato. Molti giocatori africani infatti avrebbero rinunciato alle proposte del San Pietroburgo, poichè avvertiti del ‘clima particolare’ creato dai suoi supporters. Persino Hulk, campione mulatto acquistato la scorsa estate, ha avuto i suoi problemi di convivenza con l’ambiente in questi suoi primi mesi di esperienza russa.
LE REAZIONI – Luciano Spalletti ha risposto per le rime al comunicato del Landscrona, emanandone uno proprio dove ha stigmatizzato l’intolleranza verbale di alcuni tifosi violenti. L’ex tecnico della Roma ha sottolineato in particolare l’atmosfera di integrazione e convivenza che si respira all’interno della sua squadra.
Anche Alexander Panov, ex bandiera dello Zenit e della nazionale russa, ha biasimato l’assurdità di tali richieste. L’attaccante, per otto stagioni con la maglia biancoblu, ha evidenziato che lo scopo del club deve essere solo quello di cercare gli elementi più utili, di qualsiasi nazionalità essi siano, allo scopo di aumentare la propria forza e caratura internazionale.