“Sono troppo forti per giocare”.

A Vico Equense si sta forse materializzando il ‘finale’ del noto film cult per i calciofili nazionali, ‘L’allenatore nel pallone’. Nella pellicola magnificamente interpretata da un verace Lino Banfi, l’allenatore della Longobarda, Oronzo Canà, veniva infatti esortato a perdere la decisiva sfida salvezza dal suo datore di lavoro, non schierando l’attaccante brasiliano Aristoteles, il miglior giocatore a disposizione della squadra. Lo scopo del presidente Borlotti era infatti retrocedere in serie B, poichè la serie A aveva costi troppo alti per le sue finanze.

Nella provincia casertana la scena parrebbe ripetersi però con toni assolutamente più tragici. Il presidente del Vico Equense, formazione in vetta al campionato regionale di Eccellenza campana, girone B, avrebbe infatti sprangato i cancelli dello stadio comunale di Massaquano impedendo ai suoi ragazzi di allenarsi. Secondo il portale online www.sportcasertano.it, il massimo dirigente rossonero, Vincenzo D’Auria vorrebbe impedire alla truppa allenata da Gigi Sorianiello di giocare le prossime gare ufficiali ed impedire così la vittoria del campionato e il ritorno in serie D della sua squadra.

Il Vico Equense è attualmene in vetta al campionato quando mancano sei giornate alla fine della stagione. I casertani guidano la classifica con 59 punti, frutto di 19 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Dietro alla formazione, che può annoverare tra le sua fila elementi di categoria superiore come Caiazza, Guadagnolo, Polverino, Martone e Noviello, si trova il Torrecuso che insegue la capolista ad appena un punto di distanza. Secondo il sito giornalistico sportivo casertano sembra che la decisione del presidente D’Auria sia stata presa proprio immediatamente dopo la vittoria ottenuta dal Vico contro il Torrecuso, nello scontro diretto di qualche settimana fa. In tale occasione il Vico s’impose in trasferta con il risultato di 1-2.

Il Vico Equense ha già militato in serie D per due stagioni, 2008/09 e 2009/10, prima del fallimento societario che la costrinse a ripartire dalla Prima Categoria campana.

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