Pulvirenti contro Marotta: “Non parli più di noi”

Sono passati ormai più di dieci giorni dalla gara tra catania e Juventus, ma le polemiche non sembrano avere ancora fine. Il presidente degli etnei Antonio Pulvirenti infatti ha avuto un vivace scambio di battute con il direttore generale della Juventus Beppe Marotta, una lite che non sembra placarsi. Il presidente catanese infatti ha voluto nuovamente rispondere al dirigente bianconero, invitandolo innanzitutto a non parlare più del Catania:”Si concentri su altre situazioni, Catania ha già dato. Stia lontano, perchè la ferita è aperta e sanguina. L’importante è che lui non deve più parlare di Catania, fare dei paragoni o cose simili: i tre punti li ha presi basta. Ho sentito che ha detto avrebbe vinto lo stesso… Nulla di personale, ma stia lontano per cortesia“.

In precedenza infatti Marotta aveva parlato anche di alcuni favori arbitrali avuti dai rossazzurri nella passata stagione. Pulvirenti dunque preferisce mettersi alle spalle totalmente la partita contro la Juve:”Con la Lazio abbiamo passato una domenica tranquilla dopo quello che è successo la settimana scorsa, una domenica di calcio in cui ha parlato il campo finalmente. Le parole di Marotta? Lui continua a parlare facendo paragoni, è un brav’uomo mi fa anche un po’ di tenerezza, sembra James Bond: ha la missione impossibile di giustificare l’ingiustificabile“.

Il presidente infine vuole definitivamente chiudere la questione e guardare dunque al futuro: “Quanto successo al Massimino forse ha fatto migliorare la situazione su altri campi, abbiamo visto rispettare i regolamenti ed evitare le proteste così come deve essere: se è servito a migliorare tutti metticamoci una pietra sopra e tiriamo avanti. Ma l’errore che abbiamo subìto non è paragonabile a nessun altro, ci siamo indignati per una cosa mai vista nel mondo, nella storia del calcio. La buona fede è al di sopra di tutto, consideriamola una cosa gravissima che non era mai accaduta e che non deve più succedere. Gli errori aribtrali fanno parte del gioco…“.

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