Prandelli è una furia: “Non difendo 50 sfigati”

In questi giorni roventi per il calcio, causa scandali che tutti conosciamo, stanno parlando diversi esponenti del mondo del pallone. A tal proposito non poteva mancare l’intervento di Cesare Prandelli, apparso parecchio arrabbiato in conferenza stampa.

Il ct della Nazionale azzurra parte dalle dichiarazioni di Buffon.

Mi piacerebbe una società dove ci sono la massima tolleranza e il massimo rispetto delle idee delle persone, forse è sbagliato tornare sull’argomento, ognuno di noi ha la propria coscienza, ma se entriamo solo per un attimo sull’argomento per quanto mi riguarda mi sento un po’ in imbarazzo a difendere 50 sfigatelli. Quando giocavo, tanti anni fa, avevo il rispetto totale della gente e quando si perdeva, stavo in casa due giorni perché mi vergognavo a farmi vedere fuori. Il mondo è cambiato o forse è lo stesso ma lo viviamo con sentimenti diversi.

A chi gli fa  notare che lo scandalo scommesse era già presente ngli anni 80, Prandelli risponde: “Ma è diverso. O forse sono io diverso. Non sono cresciuto, sono sempre rimasto lo stesso, uno che non ha mai scommesso.” Fra gli sfigatelli c’è anche Mauri che Prandelli ha utilizzato spesso in passato. “Io scelgo i giocatori che reputo idonei a un modulo tattico e Mauri lo era.” L’ex tecnico della Fiorentina analizza anche la provocaione di Mario Monti, che aveva annunciato di voler fermare il calcio per un paio di anni. “Ho massimo rispetto e tolleranza, Abete ha risposto nella maniera corretta, inutile entrare su questo argomento, vorrei affronterlo con più serenità”.

Parlando di calcio giocato, Prandelli ha le idee chiare sullo schema tattico e sugli interpreti giusti per l’imminente Europeo.

La difesa a 3? Può essere una soluzione a partita in corso, ma solo con i 3 della Juve, e io finora ne ho avuti due e mezzo (per l’infortunio a Chiellini, ndr). I nostri esterni sono educati a capire che come mettersi se dovessimo giocare con la difesa a tre. Attacco leggero? L’idea di gioco l’abbiamo, anche se non vuol dire palleggio. Se troviamo grandi difficoltà la squadra deve buttare palla, ma sapendo dove buttarla.

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