Ricordate il gesto di grande sportività che vide protagonista Paolo Di Canio qualche anno fa? L’attaccante italiano interruppe volontariamente un’azione d’attacco, dopo essersi reso conto che il portiere avversario si era infortunato ed il gesto gli valse la conquista del premio fair play della Fifa.
Ebbene, quel Paolo Di Canio non esiste più ed è stato sostituito da un uomo che invece invita i propri calciatori a tuffarsi in area per ottenere un calcio di rigore. Il cambiamento dell’allenatore è dovuto ad un episodio avvenuto nella gara che il suo Swindon ha perso contro il Macclesfield, quando un giocatore della squadra di Di Canio ha subito un fallo in area, non ottenendo però il rigore poiché è rimasto in piedi. Il tecnico non ci sta:
Da questo momento in poi dirò ai miei giocatori di tuffarsi, è l’unico modo per ottenere qualcosa. Se c’è una squadra onesta in Inghilterra, è la mia. Ma adesso chiederò un’altra cultura: se Ritchie fosse caduto a terra, l’arbitro avrebbe fischiato rigore ed espulsione. Preferisco che rischino un cartellino giallo per simulazione: lo so, non è onesto, ma è l’unico modo per ricevere qualcosa.
Siete d’accordo con il Di Canio-pensiero o ritenete che l’allenatore abbia esagerato?