Da un bel pezzo i politici italiani hanno smesso di fare politica, occupandosi di questioni che non li riguardano minimamente. La Lega Nord, sempre più in crisi di consensi e di identità, ha pensato di prendersela con Pablo Osvaldo. La sua colpa? Quella di essere stato convocato da Cesare Prandelli, ct della nazionale italiana. Una polemica assolutamente assurda anche perché, se vogliamo entrare nel merito, l’attaccante ha già giocatore nell’Under 21 azzurra e nella nazionale olimpica. E’ nato in Argentina, a Buenos Aires, ma ha doppio passaporto e ha quasi sempre militato in club della Serie A e B: Atalanta, Lecce, Bologna, Fiorentina e ora Roma.
“Io mi sento italiano – ha detto l’attaccante della Roma – La mia famiglia è argentina, ma ho moglie e figli italiani, ed è qui che sono cresciuto calcisticamente. L’inno l’ho già cantato quando sono stato nell’Under 21, per me non è un problema cantarlo e non penso neppure che sia una mancanza di rispetto per nessuno. Anzi, credo che faccia piacere agli italiani. Le critiche di qualche politico? Io sono più italiano di chi ha polemizzato perché vesto la maglia azzurra. L’inno di Mameli io lo canterò sempre. Spero di non essere una meteora in questo gruppo e – ha aggiunto il 25enne calciatore della Roma – voglio ringraziare mister Prandelli per la fiducia che mi ha dato”.