Il campionato non sarà stato “brillante” ma tutto sommato la stagione del Napoli non può definirsi negativa. I quarti di finale di Champions League sono sfumati davvero per pochissimo a favore del Chelsea, attuale Campione d’Europa, e la Coppa Italia è arrivata dopo una finale giocata alla grande contro la Juventus a Roma.
L’unico rammarico resta il quinto posto in campionato, quando la zona Champions era facilmente conquistabile a due giornate dal termine.
Adesso per De Laurentiis e soci è il momento di pensare al futuro, al nuovo Napoli privo di Ezequiel Lavezzi. E’ infatti imminente il trasferimento del Pocho al club francese del Paris Saint Germain, allenato da Carlo Ancelotti. La clausola rescissoria è di 32 milioni di euro e le disponibilità economiche del presidente Nasser Al-Khelaifi sono di ben più ampia portata, consentendo così un facile addio tra l’attaccante argentino e il Napoli, compreso un lauto aumento di ingaggio.
L’obiettivo principale è dunque quello di stabilizzare il reparto offensivo, per poi puntellare il resto della rosa. Il riscatto di Goran Pandev è stato il primo passo, mentre resta da gestire la situazione di Lorenzo Insigne, quest’anno in prestito al Pescara, che probabilmente resterà in biancoazzurro per giocare la Serie A da protagonista.
Il numero uno della lista di Bigon è il talento della Fiorentina Stevan Jovetic (classe ’89), dal 2008 in maglia viola. Il suo prezzo è decisamente alto ma secondo il tecnico del Napoli Walter Mazzarri, il montenegrino è l’unico in grado di sostituire Lavezzi. Secondo le ultime indiscrezioni, Jovetic avrebbe addirittura scelto la villa napoletana di Lavezzi, a Posillipo. 21 milioni più la comproprietà di uno tra Dossena, Rosati o Cigarini, oppure di tutti e tre se il Napoli chiederà anche il difensore trentenne Alessandro Gamberini. Proprio il capitano viola sarebbe il primo obiettivo per puntellare il reparto difensivo azzurro, decisamente il meno performante di tutta la squadra. L’età non proprio giovane del calciatore dovrebbe abbassarne il prezzo e la formula dello scambio di comproprietà sembrerebbe quella più congeniale ad entrambe le società.