Luciano Moggi torna a parlare di calcio e questa volta si concentra sul progetto portato avanti dal Napoli. La squadra partenopea infatti negli ultimi anni ha avuto un incredibile salto di qualità che l’ha portata dalla serie C1 ad essere protagonista addirittura in Europa. Un progetto dunque che sta dando i suoi frutti anche se ora sembra che il Napoli sia in totale difficoltà visto che molto probabilmente la prossima stagione non disputerà competizioni europee ed avrà difficoltà a trattenere i suoi migliori calciatori.
Sulla questione è intervenuto anche Moggi, l’ex dirigente però crede che la falla del progetto Napoli stia nella scelta dell’allenatore in quanto non reputa Mazzarri all’altezza:
“Se il Napoli vuole crescere ha bisogno di un allenatore diverso da Mazzarri, che ha sbagliato molto. Per la squadra partenopea la Champions League doveva essere un optional, invece hanno preferito puntarci perdendo posizioni in campionato. Adesso mi sembra tardi per poter pensare al terzo posto, anche il presidente De Laurentiis doveva pensarci prima. A mio modo di vedere i partenopei sono superiori anche alla Juventus, ma oggi i bianconeri hanno motivazioni maggiori“.
Insomma l’ex dg juventino parla anche di quella che è la rosa attuale del Napoli, giudicando come discutibili alcune scelte di mercato fatte dal team di De Laurentis:
“Hamsik è solo un cantante, non un tenore, perchè quando ci sono le partite importanti non si vede mai. Non capisco chi abbia consigliato al Napoli un giocatore come Vargas, non è assolutamente in grado di poter sostituire Lavezzi. Avrebbero dovuto prendere Pirlo, ma quando c’è un tetto ingaggi non si possono fare queste operazioni. Inler è un giocatore discreto, ma non è buono in generale, ci vuole qualcun’altro che possa dettare i tempi della squadra“.
Non potevano mancare infine dichiarazioni relative anche all’ormai arcinota vicenda calciopoli:
“Farò di tutto per andare avanti nella mia battaglia, il giudice di primo grado ha detto che non c’erano partite truccate, di cosa sono stato quindi accusato, di vivere nel mondo del calcio. Attendo il responso della Corte di Giustizia europea, se avrò ragione farò una grande festa“.