Allegri balla sui carboni ardenti. La sua panchina corre il rischio di saltare per aria da un momento all’altro. Confermato all’unanimità nonostante l’ennesima sconfitta (rimediata con l’Udinese per 2-1), il tecnico toscano dovrà infilarne di miracoli per mantenersi a galla. La vediamo dura, molto dura. Risollevare le sorti di una squadra in crisi con tutti i riflettori puntati addosso non è il massimo. Se domani i rossoneri (contro il Cagliari) dovessero ancora fare cilecca, l’allenatore potrebbe salutare definitivamente Milanello.
Carlo Ancelotti, in tal proposito, incorona come suo erede Pippo Inzaghi, propiziandolo con tutti gli onori del caso. L’ex bomber, ora tecnico degli Allievi, sta dimostrando competenza e professionalità. E’ veramente pronto ad un tale salto? Ancelotti dice di sì: “Il mio erede è Pippo Inzaghi. Ci sentiamo spesso ed è molto motivato. L’importante è che sia riuscito a fare quello stacco mentale da calciatore ad allenatore. Il resto lo fa l’esperienza e lui ne ha da vendere. La crisi del Milan? Mi dispiace vedere i rossoneri in difficoltà, ma hanno perso sia i senatori che i top player e fare miracoli non è semplice“.
Il tecnico del Psg non ha dubbi: la Juventus comanderà la classifica fino alla fine. Al momento, non c’è nessuna capace di impensierirla: “La squadra di Conte gioca benissimo, impone sempre il suo modo di giocare e i calciatori mettono in campo il 100% della loro grinta in tutte le partite. C’è entusiasmo ed è fondamentale. Nessuna in Italia è come lei. Ha giocato alla pari del Chelsea e forse anche con più idee. Ad ogni modo anche il Milan in Europa incute ancora un certo timore. Capisco le difficoltà, anche se non mi aspettavo risultati del genere. Bisogna stare uniti e aspettare che la tempesta passi. A volte perdere giocatori importanti può essere stimolo per ricominciare con nuove idee. Il Milan può farlo“.